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giovedì 14 maggio 2015

Rochefort 6 (in collaborazione con StagioniAMO)

Come vi ho annunciato la scorsa settimana, a partire da maggio ho iniziato una collaborazione con il progetto StagioniAMO. Si tratta di un'idea di quattro foodblogger che proprio a maggio ha compiuto il primo anno di vita.
Ogni mese viene scelto un ingrediente stagionale con il quale si crea un vero e proprio menu. A me il compito di abbinarci una buona birra.
Ricordo che per il mese di maggio l'ingrediente scelto è la rucola!
Dopo l'antipasto. ora è la volta ovviamente del primo piatto curato da Marzia di Coffee&Mattarello. La sua gustosissima proposta è gnocchi di rucola con pomodorini caramellati e ricotta salata.

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L'acquolina in bocca è tanta e quindi procedo con la scelta della birra:

BIRRIFICIO: Brasserie de Rochefort
BIRRA: Rochefort 6
STILE: Belgian Strong Ale
GRADO ALCOLICO: 7,5% alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO:8-10°
RANGE PREZZO: 2.50€-3.60€


Cenni Storici
La brasserie si trova all'interno dell'
Abbazia di Notre-Dame de Saint-Remy in un paesino delle Ardenne chiamato Rochefort. La produzione della birra da parte degli abitanti del convento risale attorno alla metà del 1500 nonostante fosse prodotta ad esclusivo uso personale. L'edificio però fu distrutto durante la Rivoluzione Francese e per anni è rimasto inabitato. Con il passare dei secoli però la struttura fu rimessa in piedi fino a che nel 1919 prese le sembianze che ha tutt'ora. Nel 2010 un incendio distrusse parte dell'Abbazia lasciando fortunatamente illesa la brasserie. Vengono prodotte tre tipologie di birre che portano accanto al nome Rochefort un numero indicante la scala Baumè, ossia la misura delle densità in una qualsiasi soluzione acquosa. Inoltre tale numero indica anche quante settimane di maturazione in bottiglia devono passare prima che la birra sia pronta. La complessità e l'unicità del gusto di queste birre risiede certamente nei ceppi di lieviti utilizzati (il sommo Michael Jackson sosteneva fossero due) ma anche nell'acqua utilizzata. Acqua presa direttamente dalla fonte che sgorga all'interno del birrificio. Nel 2013 però nella comunità cistercense ci si è allarmati per una cava di calce attiva a pochi km di distanza dal birrificio. I monaci infatti temono che l'acqua possa essere contaminata e di conseguenza la birra possa essere diversa. Non so precisamente la storia come si sia conclusa ma ho bevuto birre imbottigliate dopo il 2013 e mi sono sembrate sinceramente identiche.

La birra
Appartenente alla grande famiglia delle belgian strong ale, da alcuni viene definita anche una dubbel più
forte, è una birra trappista che non è uno stile ma un disciplinare da seguire come vi ho diffusamente parlato in questa occasione.
La Rochefort 6 rappresenta soltanto il 5% della produzione dell'intero birrificio, tuttavia non è rarissima da trovare in un qualsiasi buon beershop.
Di un meraviglioso color tonaca di frate con riflessi rame, forma un bel cappello di schiuma beige
abbondante ma poco persistente. Al naso presenta una complessità estrema ma un'intensità modesta. Appena avvicinata al naso dona subito una note acidula abbastanza netta quasi spiazzante. Poi arrivano i toni dolci di miele e toffee. E poi ancora le note erbacee. In bocca ha una consistenza oleosa, una carbonazione vivace e un corpo medio. Al contrario dell'aroma, in bocca questa Rochefort 6 arriva con toni dolci, di caramello, miele e zucchero candito. La bevuta non risulta per nulla stucchevole perché bilanciata in maniera magistrale da una nota di sottofondo acidula che allevia il palato prima del finale lievemente amaro di frutta secca. Birra complessa ma facilissima da bere.

L'abbinamento
Devo essere sincero, ci ho pensato a lungo prima di scegliere questo abbinamento. Sono partito dall'idea fissa di salire con i gradi alcolici e su questa linea ho iniziato a pensare alla complessità del piatto.
Le note dolci della birra a mio avviso vanno a sposarsi bene con la dolcezza degli gnocchi e dei pomodorini caramellati. Nel finale la nota amara di frutta secca va a contrapporsi all'amarognolo erbaceo della rucola ma sopratutto alla sapidità data dalla spolverata di ricotta salata, pulendo il palato e invogliando ad un nuovo boccone. La nota etilica che vien fuori durante la bevuta e man mano che la birra si scalda va ad impreziosire un piatto gustoso e complesso nonostante la semplicità dei suoi ingredienti.

Cheers!

(immagini tratte dal web)

2 commenti:

  1. Questa birra è molto nelle mie corde! ...come sempre i tuoi racconti sulla storia e la degustazione della birra sono interessantissimi :)
    Grazie; )

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  2. Grazie mille! Allora non ti resta che provarla e farmi sapere se ti è piaciuta!

    RispondiElimina