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lunedì 6 marzo 2017

Il mestiere del publican

Qualche riflessione sul mestiere di publican.

Oggi inizia la Settimana della Birra Artigianale e io voglio buttare giù qualche pensiero in relazione ad una delle figure più importanti dell'intera filiera della birra: il publican.

Mutuato dalla tradizione inglese, la parola publican, ossia il gestore/proprietario di un pub, viene utilizzata ormai anche in italiano. Tuttavia è una parola spesso abusata, e a mio modesto avviso, poche sono le figure che possono fregiarsi di questo titolo. Eh si, perché non basta possedere un locale, mettere quattro birre in croce per diventare un buon publican!

Diversi anni fa mi piacque molto uno scritto del blog Hoppy-Hour, che attualmente credo sia stato chiuso, una sorta di inno al publican perfetto. Qui è stato riportato integralmente qualora vogliate leggerlo. E' uno scritto attualissimo, con cui mi ritrovo totalmente in accordo.

Uno degli elementi fondamentali, oltre alla conoscenza del prodotto e all'estrema competenza in materia, è la passione. Occorre davvero porre l'accento su questo elemento a mio avviso imprescindibile. Appassionarsi alla birra artigianale 15 anni fa voleva dire fare un salto nel vuoto, rischiare tutto per il solo amore e la sola passione verso questa bevanda. Io ricordo ancora uno dei pub storici del mio territorio e il suo compianto proprietario, che dovette inserire nel suo menu anche birre industriali per evitare di attirarsi le ire dei clienti. Era l'epoca in cui avere una seppur piccola selezione di birre belghe in un locale, qui, nel profondo Sud Italia, era motivo di orgoglio e di vanto. Magari non era remunerativo, ma per chi ha passione può bastare anche poco per sentirsi ripagati ed appagati. Ero appena maggiorenne forse, e la birra ancora non faceva parte della mia vita come oggi, ma scovare una tantum, in quel posto, qualche birra dall'etichetta particolare e dai sapori diversi, era un diletto che mi piaceva moltissimo. 

Ora è tutto più facile, ora la birra artigianale è moda, inutile girarci intorno.
Ora si fa la corsa a mettere l'ultima IPA prodotta in Scandinavia senza aver cercato, provato ed amato birre e stili storici; senza aver mai aperto un libro sull'argomento, senza avere la competenza di riconoscere una buona birra da una cattiva; senza sapere distinguere uno stile da un altro davanti al nudo bicchiere.
Con l'avvento di internet poi, le cose sono notevolmente e velocemente cambiate, purtroppo a volte in peggio. Il web è un strumento potentissimo, alla portata di tutti, con il quale tutti possono imparare, conoscere, approfondire e poi ancora, scegliere, ordinare e riempirsi il frigorifero; tanto l'appassionato tanto il publican.

Ma se per il semplice appassionato la cosa può essere fine a sé stessa, per il gestore di un locale, proporre birre senza conoscerle minimamente, diventa un danno per chi questo mondo lo ama davvero e ha buttato fatica e soldi per diffondere un minimo di cultura!

Prima di essere publican, bisogna essere bevitori! Bisogna assaggiare le birre prima di proporle, è la fase propedeutica a tutte quelle successive!

Vi starete chiedendo il motivo di tutto questo scritto?
Semplicissimo: in Capitanata le cose sono diventate peggio di come ve le raccontai circa un anno fa in questo articolo/sfogo. Peggio, perché come descritto sopra, la birra è vista come moda e le conoscenze sull'argomento sono pari a zero, in moltissimi casi (non tutti per fortuna).

Giorni fa leggevo questa interessante ricerca che ha rivelato che il personale poco preparato sull'argomento birra penalizza i locali. Niente di più vero. E' quello che sostengo da anni. 
In particolare mi ha colpito molto questo dato: il 56% degli intervistati (oltre la metà) ha ritenuto avere una conoscenza della birra maggiore rispetto al personale del loro pub locale.
Questo è il nocciolo della questione, ed è per questo motivo che nella mia ristrettissima cerchia di locali, la discrimine è la preparazione del gestore.
Adoro intrattenere conversazioni sul tema, confrontarmi, assaggiare insieme, condividere birre nuove magari acquistate altrove dal sottoscritto. E la condivisione può avvenire solo con chi conosce ed è in grado di apprezzarne le qualità.

"Il mio publican viaggia, impara, conosce, poi racconta.Il mio publican cura pub e birre più di quanto curi sè stesso.Il mio publican sa consigliare, incuriosire, correggere, sgridare.Il mio publican ascolta.Il mio publican lavora con birra sia straniera che italiana.Il mio publican è anche bevitore, e sa quanto deve costare una birra.Il mio publican ha gli occhi che brillano quando svetta dietro al bancone."

Sperando che le cose, da qui ad un anno, cambino in positivo, sperando che ci siano dei piccoli passettini in avanti (cosa che già noto a livello di pub ad esempio), mi appresto a vivere questa Settimana della Birra Artigianale, come ogni anno, alla grandissima!

E voi come la pensate sull'argomento? Vi basta trovare un locale con una buona birra accanto alle Corona con il limone, oppure cercate anche qualcosa in più in chi ve la propone?
Cheers!




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