Diritto d'autore..questo sconosciuto
Carissimo visitatore, sono felice che la tua passione birrosa ti abbia portato su questo portale.
Augurandoti una buona navigazione, ti avverto, tuttavia, che è severamente vietato effettuare il "copia ed incolla" di un articolo o parti di esso.
Di fronte a tali comportamenti,privi di citazione, sarò costretto ad agire per vie legali contro coloro che non rispettano il sacro diritto d'autore..birrai e fruitori.

Translate

no copia/incolla

venerdì 31 ottobre 2014

Dolcetto o...birretta?

Tutto pronto per la notte di Halloween che per me altro non è che l'ennesima occasione per festeggiare e quindi stappare birre!
halloween

mercoledì 29 ottobre 2014

British is better

Nell'ultimo articolo ho presentato un birrificio che sta scrivendo una pagina importante della new wave brassicola inglese che sta sfornando tanti birrifici interessanti.
Tuttavia non si può affrontare il futuro se non si conosce il passato. In un contesto fervente come quello della birra artigianale è utile ogni tanto fermarsi e concedersi una pausa ristoratrice e rilassante.

 

sabato 25 ottobre 2014

Birra e cucina: tranci di pesce spada gratinati

Diamo avvio ad una nuova sezione del mio diario birroso.
Chi ha mai detto che la buona cucina e la birra sono elementi che non possono fondersi? Il più grande personaggio italiano del mondo della birra artigianale, Lorenzo Dabove Kuaska, ha addirittura ideato un format dal nome inequivocabile: "dove le birre osano, i vini non possono osare". Esistono pietanze infatti con le quali l'abbinamento con il vino risulta improponibile.
Con questa rubrica voglio proporre personali abbinamenti ed esperimenti tra cibo e birra.
Partiamo subito con una ricetta mica di facile abbinamento: il pesce, associato da sempre ai vini bianchi.
Nel mondo della birra la regola generale, semmai ce ne fosse una, prevede che con il pesce vadano abbinate le blanche o witbier che dir si voglia.

venerdì 24 ottobre 2014

Nelle terre di Odino

Forse non tutti sanno che in Norvegia esiste una antichissima tradizione brassicola che nel corso degli anni anni é andata via via perdendosi a causa dell'egemonia delle lager industriali.
Basta sfogliare libri sulla storia norvegese per accorgersi che c'é un mondo affascinante tutto da scoprire. Non so se vi é capitato di vedere la serie TV Vikings. É ambientata nelle terre del nord, e racconta la storia di un vichingo, esistito davvero, di nome Ragnarr Loðbrók. Era considerato una sorta di semidio e la serie tv narra le sue gesta in quanto fu il primo vichingo a spingersi verso le coste della Gran Bretagna. Giá in questa serie la birra appare in ogni puntata, considerata come aggregante sociale nonché come moneta di baratto. Ogni razzia veniva festeggiata con fiumi di birra, e ne esistevano di diverse tipologie.

lunedì 20 ottobre 2014

Storie di caproni, capretti e birre forti

Tra la metà del XVI e il IX secolo, in Baviera, produrre birre nei mesi estivi era stato dichiarato illegale. Questo perché, ci riporta il German Beer Institutedurante la bella stagione, nelle brauereien dell'epoca erano molto frequenti infezioni causate dalle temperature elevate.

mercoledì 15 ottobre 2014

Sua Maestà Orval

Che siate novelli appassionati, vecchie volpi del beer hunting belga oppure beergeek dell'ultima ora avrete sicuramente fatto la conoscenza della Orval.

Personalmente adoro questa birra, adoro la sua storia e la sua leggenda; non potevo quindi non dedicarle due righe su questo mio spazio.

La leggenda.
Nel 1070 nel villaggio di Villers-davant-Orval, nell'affascinante territorio delle Ardenne, molto vicino all'antica strada romana che collegava la città tedesca di Tier a Reims, un gruppo di monaci appartenente all'ordine dei Benedettini, per sfuggire alle continue guerre che dilaniavano la Calabria, decise di trasferirsi in questo territorio, grazie alla intercessione dell'Arcivescovo di Tier ottennero ospitalità nel feudo del Conte Arnoldo II di Chiney, di cui Villers-davant-Orval faceva parte.

lunedì 13 ottobre 2014

EurHop 2014: una settimana dopo.

Passata l'emozione, passata la sbornia..quale migliore argomento per iniziare a scrivere il mio diario birroso virtuale?

Parlo della seconda edizione di EurHop, il salone internazionale della birra artigianale che ha ospitato migliaia di appassionati e addetti ai lavori. Luogo e data dell'evento sono stati il meraviglioso Salone delle Fontane sito all'Eur (Roma) e il weekend passato, ossia 3-4-5 ottobre.

Inutile dire l'hype che l'evento ha generato agli appassionati di tutto il mondo sin da quando sul sito ufficiale sono apparse le prime informazioni ufficiale. Cinquanta birrifici di tutto il mondo e oltre 300 birre sono state un richiamo irrinunciabile per me. Così armato di biglietti del treno in netto anticipo sono giunto nella Capitale la mattina di venerdì dedicandomi all'evento per due giorni, con buona compiacenza del mio fegato.

Ma del resto, l'occasione era di quelle ghiotte. Ideatore e vero fulcro dell'evento dell'anno birraio italiano è stato Manuele Colonna, deus ex machina del rinomato pub trasteverino Ma Che Siete Venuti A Fà, vera e propria mecca della birra artigianale in Italia. Se ci si definisce appassionati di birra artigianale, è pressocchè impossibile non conoscerlo. Ultra decennale esperienza nel mondo brassicolo internazionale, profondo conoscitore di qualsivoglia tradizione birraria europea ed oltreoceanica, nonchè vero e proprio maestro dell'arte brassicola delle Franconia.

EurHop 2014

Come spesso mi capita prima di un evento del genere, tendo a prepararmi, oltre che fisicamente al duro allenamento che mi aspetterà, una sorta di road map per districarmi tra i molteplici assaggi. Road map che puntualmente va a farsi benedire dopo le prime due mezze pinte. Tendo tuttavia a tenere ben in mente le produzioni e i birrifici che mi ero prefisso a mente sobria di assaggiare, e devo dire che anche questa volta in parte ci sono riuscito concentrandomi su birre e birrifici che ancora non ho assaggiato: si, esistono birre che ancora non ho bevuto! XD

La mia attenzione in questo festival è stata catturata da due nazioni in particolare: Polonia e Canada. Il lavoro degli organizzatori nel selezionare le migliori produzioni hanno raggiunto in pieno lo scopo iniziale. A EurHop 2014 si è bevuto bene!

Rappresentanti della fervida scena polacca sono stati i birrifici Artezan di cui ho bevuto una godibilissima Grodziskie, interpretazione dello stile storico polacco caratterizzato da una leggera affumicatura e dal basso tenore alcolico. Pracownia Piwa, Ale Browar e Pinta sono gli altri tre protagonisti della spedizione polacca in terra italica. La cosa che mi ha sorpreso tuttavia è la proliferazione di uno stile non propriamente radicato nella tradizione del proprio territorio. Le IPA hanno fatto breccia anche nei cuori dei giovani polacchi che hanno ripreso in mano i pentoloni e stanno riportando in auge una tradizione florida in campo brassicolo. Mi sono pertanto concesso solo pochi assaggi delle interpretazioni polacche dello stile più inflazionato degli ultimi anni. Segnalo pertanto una White Ipa aromatizzata con camomilla e cardamomo che mi ha spiazzato ma non mi è dispiaciuta.

L'alone di mistico che si cela dietro ai due ospiti canadesi ha generato in me, lo confesso, una sorta di sovraeccitazione. Sto parlando della Micro Brasserie Le Trou du Diable e della Brasserie Dieu Du Ciel! Al contrario dei colleghi europei, i canadesi si sono concentrati su stili meno inflazionati. Sono stato letteralmente rapito da due mostri neri: la stout dall'intrigante nome Aphrodisiaque e la Péché Mortel, una Russian Imperial Stout da 9,5°. Interessante anche una stravagante blanche con fiori di ibiscus.

Con il resto delle bevute ho potuto constatare con mano che il livello della scena italiana si è ormai attestato a quello delle migliori nazioni estere con le conferme dei birrifici storici, cito a mero titolo d'esempio Extraomnes e Loverbeer, e le nuove leve che faranno, a mio modesto avviso, tanta strada; e qui la menzione non può non andare al giovanissimo birrificio laziale Vento Forte con le sue birre d'ispirazione californiana riuscite benissimo.

Da sempre affascinato dalla scena scandinava non mi sono fatto mancare nemmeno qualche assaggio proveniente dalle terre di Odino. Segnalo la poderosa Once You Go Black a firma di Mike Murphy di Lervig Aktiebryggeri, personaggio chiave nella nascita della prima vera IPA italiana.

Panoramica EurHop 2014

Tanto per tornare ai primi amori, allo stand di Cantillon ho trovato la mia birra di questo festival; trattasi della Fou'Foune, magnifico lambic ottenuto facendo macerare circa 1200 kg di albicocche fresche francesi in un lambic vecchio di due anni. Il risultato è una birra che unice l'acidità tipica di casa Cantillon al fruttato delle albicocche.

Son tornato con parecchi assaggi sul groppone e con quell'entusiasmo che solo la condivisione con appassionati compagni di bevute, birrai ed addetti ai lavori può regalare; consapevole di aver scritto un'altra interessante pagina del mio diario birroso!

E voi ci siete stati? Cosa avete bevuto?

Cheers!