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domenica 9 novembre 2014

La Grande Guerra

Nel 2014 ricorre il centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

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Il Belgio é stato suo malgrado attore non protagonista delle battaglie considerando che a pochi mesi dallo scoppio della Grande Guerra venne preso sotto il controllo della Germania. A quel tempo i birrifici belgi erano abituati a produrre birre quasi esclusivamente in inverno per evitare infezioni con conseguenti acidificazioni del prodotto. L'aumento della richiesta di birra sopratutto da parte dei soldati tedeschi che occupavano la zona, indusse molti birrifici a produrre anche d'estate. Le materie prime scarseggiavano, pertanto, i birrai dovettero inventarsi qualcosa per soddisfare la sete dei tedeschi. Una delle città strategicamente più importanti nel Primo Conflitto Mondiale fu Ypres, che fu luogo di quattro tremende battaglie che segnarono anche l'inizio dell'uso di gas chimici negli attacchi bellici. Passate alla storia come Battaglie delle Fiandre, sono state luogo di morte per circa 700mila soldati. L'11 novembre 1918 la cittadina di Ypres esisteva soltanto sulle carte militari in quanto era stata completamente rasa al suolo.
Per tale motivo gli inglesi sono molto legati alla commemorazione di queste battaglie che sono costate la vita a migliaia di connazionali. Nella Premier League inglese ad esempio, vengono ricordate le vittime con un papavero rosso applicato sulle maglie delle varie squadre nonché con una cerimonia iniziale condita di minuto di raccoglimento e preghiera.
Così sabato, mentre attendevo l'inizio di Chelsea-Liverpool ho deciso di tirare il collo ad una birra nata per commemorare i caduti in quelle battaglie.
wpid-wp-1415454675875.jpegLa birra si chiama Ypres ed é brassata dal birrificio belga De Struise che sforna chicche di primissimo livello.
wpid-wp-1415454802573.jpegLa bevuta é stata fatta in abbinamento ad un ricco risotto con funghi e robiola. Si tratta di una meravigliosa double flemish oud bruin di 7º invecchiata due anni in botti di Borgogna e di Bourbon Wild Turkey. Di colore tonaca di frate con riflessi borgogna, forma una meravigliosa testa di schiuma beige molto persistente. Al naso si presenta con nette note acide e vinose, poi frutta rossa, legno e spezie. In bocca é molto complessa. Struttura media che regala una marcata iniziale aciditá che poi prosegue dritta sui binari di frutti rossi come il lampone e la prugna. Poi emergono le spezie e il carattere legnoso. Compare con grande maestria l'apporto del Bourbon che si lega magnificamente con il resto. Termina con un tocco amarognolo che complica ancor più la girandola di sensazioni.
L'abbinamento si é rivelato perfetto. L'aciditá della rabiola é stata ripresa, lungo altre linee ovviamente, dalla birra. Le note vinose e legnose si sono mescolate bene con il sapore dei funghi e del riso. Il finale amarognolo ha pulito il palato preparandolo ad un altro boccone.
La birra da me stappata é del 2010 e mi ha tentato per anni quando scendevo a vedere le mie "bambine". Credo un altro annetto poteva farselo e magari l'apporto del bourbon sarebbe venuto fuori di più, ma non sono certo pentito di averla aperta in questa occasione.
É una birra molto complessa che potrebbe spiazzare i palati poco allenati. Il mio consiglio é quello di provarla magari in compagnia in quanto la bottiglia da mezzo litro potrebbe risultare difficile da bere in solitaria (io ce l'ho fatta ma non faccio testo XD ).
Anche il costo invoglia alla condivisione.

E voi avete modo di provare questa o altre flemish ale?

Cheers!

1 commento:

  1. […] celebre per le sanguinose battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, di cui vi parlai meglio in questa occasione. Questa regione è molto famosa per la sua vocazione agricola e per l’intensa […]

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