Il Papiro Ebers (ca. 1550 a.C.), dal nome del suo acquirente europeo, è un rotolo di papiro lungo 20 metri ed alto 20 centimetri, suddiviso da 108 pagine e databile alla XVIII dinastia egizia, più precisamente al regno di Amenhotep I, anche se il testo potrebbe essere notevolmente più antico. Il papiro venne acquistato nell'inverno 1873-1874 a Tebe da Georg Ebers. Attualmente è conservato presso la biblioteca dell'Università di Lipsia, in Germania.
(fonte: wikipedia)
Il papiro in questione pare contenesse rimedi medici e varie formule magiche, alcune delle quali con preciso riferimento alla birra...
E' da questo papiro che prende il nome il primo
birrificio nato a Foggia la primavera dello scorso anno. Deus ex machina dell'interessantissimo progetto è Michele Solimando, passato da
homebrewer e formazione tra CERB e Doemens Academy.
L'impatto delle sue birre sul panorama foggiano è stato forte sia a livello distributivo che a livello di apprezzamenti. Le sue birre sono facili da incrociare anche nei paesi della provincia foggiana; ed è un merito mica da poco! In primis perchè il bevitore foggiano non è ancora evoluto ed orientato al consumo della buona birra. E in seconda battura perchè sono gli stessi publican che non hanno le giuste competenze per proporre un prodotto nuovo e ben fatto, rifugiandosi nella cara buon vecchia birra industriale.
La sua linea base è composta da tre birre che riprendono tre stili differenti: una
Belgian Blond Ale, una
Blanche e una
American Pale Ale.
In questo articolo vi parlerò della sua ultima creatura, la
Winters. Birra prodotta in agosto e lanciata a ridosso delle feste natalizie.
Lo stile dichiarato in etichetta la fa annoverare nelle
Old Ale inglesi. In un'elegante bottiglia da 75 cl, una volta stappata forma un bel cappello di schiuma color cappuccino di media persistenza. Il colore è ebano molto scuro. Al naso emergono subito delle note tostate, di liquirizia e di caffè. In bocca è morbida. Gli 8 gradi sono sostenuti da un buon corpo e una delicata carbonazione. Lo scenario avvertito olfattivamente si ripropone in bocca con orzo tostato e liquirizia in evidenza, ma anche note dolci che bilanciano in maniera ottimale il tutto. La bevuta risulta molto piacevole e la gradazione alta viene nascosta in maniera eccellente salvo fare capolino a fine corsa, quando lascia spazio ad un leggero calore etilico perfetto se sposato con della pasticceria secca o dei cioccolatini fondenti.
Birra elegante e complessa ma facile da apprezzare, strizza l'occhio alle
Russian Imperial Stout pur non spingendosi sugli estremismi di amaro tostato a cui ci hanno abituato le odierne interpretazioni.
La scena foggiana può quindi gioire e rallegrarsi! Il papiro egizio ha regalato rimedi magici contro i malanni dell'epoca, noi ci accontentiamo di farci "curare" dalle birre che portano il suo nome.
Cheers!