Oggi ospito sul blog un progetto davvero interessante, forse unico nel panorama italiano: Ca' del Brado, cantina brassicola bolognese specializzata negli affinamenti in legno.
Nel mio
primo incontro con
Ca' del Brado vi avevo già accennato alla complessità del progetto, ma ora è giunto il momento di provare a delineare qualche tratto più dettagliato della loro
mission e ovviamente delle loro creazioni.
Tutto parte dall'
Associazione brewLab creata da
Luca Sartorelli, ingegnere di professione che viene travolto dal mondo artigianale nel 2008 durante un viaggio a Denver. Coinvolge nel progetto brewLab altri due amici,
Marco Di Bacco detto
Quark e
Andrea Marzocchi. Negli anni opera didattica e di diffusione dell'associazione cresce fino a portarli all'organizzazione di
Birrai Eretici, il festival che dal 2013 nasce con l'intento di celebrare non solo la buona birra ma anche e sopratutto gli attori che ne fanno parte. Annualmente la proposta del festival infatti racchiude molti pub e publican proveniente da tutta Italia con l'unico intendo di dare vita ad un unico grande pub all'aperto.
Il
sito Ca' del Brado è uno dei più curati e dettagliati di tutto il panorama italiano, che molto spesso trascura troppo questo aspetto comunicativo che al giorno d'oggi è invece estremamente importante. E' persino prevista una sezione dove inserire il codice del lotto della bottiglia degustata per sapere l'identikit del contenuto, dal tipo di mosto all'affinamento. Onestamente non avevo mai visto tanti dettagli su un sito ufficiale, anche a livello globale, non solo italiano. Bravi davvero.
Ricostruire quindi la storia di questa cantina brassicola, come viene definita dagli stessi ideatori, è stato un compito molto semplice nonché interessantissimo.
Eravamo rimasti ai tre amici e le loro serate sotto il segno di brewLab. L'idea di iniziare a "mettere le mani" ancor di più nel mondo artigianale, avviene quasi per caso, una sera - come raccontato sul sito- tornando da un evento a tema. I tre amici decidono di coinvolgere nella squadra
Matteo D'Ulisse, che di fatto è divenuto da subito la mente del progetto
Ca' del Brado. Progetto che in realtà vede in
Govo (al secolo Enrico Govoni), birraio del birrificio
Vecchia Orsa, a fare la parte del comburente, per quella che era ormai divenuta un'esplosione di idee innovative in campo brassicolo.
La parte interessante della storia, oltre ai prodotti ovviamente, sta nel fatto che Ca' del Brado non possiede un impianto e non è quindi un birrificio (
pur possedendone la qualifica legale); è una
cantina brassicola. Acquista cioè il mosto da altri birrifici, dandone precise indicazioni, per poi farlo fermentare ed affinarlo nella bottaia composta da 2
foeders (botti da oltre 1000 litri), 10
tonneau da 500 litri circa e 9
barriques da 225 litri circa precedentemente utilizzate per la produzione del vino.
In un mondo dove (a torto) il luppolo viene messo sul piedistallo ed adorato come unico Dio, i ragazzi di
Ca' del Brado cercano di ridare lustro ad uno degli elementi più importanti e dinamici nella produzione della birra:
il lievito! Hanno costruito un vero e proprio laboratorio dove studiano, analizzano e propagano diverse tipologie di lievito che vengono poi usate per fermentare il mosto.
Se nel mondo dei lieviti ce n'è uno che gode di grande ammirazione ed interesse da parte di birrai ed appassionati, è il
Brettanomyces. Da qui parte l'idea di studiare e creare birre
100% brett, ossia fermentate con questa tipologie di lieviti anche in primaria, quando normalmente avviene nella secondaria.