Approda sul blog una delle birre storiche della beerfirm danese Mikkeller, la Beer Geek Brunch Weasel nella sua versione invecchiata in botti di whisky.
Non sono mai stato un fan del mondo di intendere birra di
Mikkeller,
gipsy brewer più famoso al mondo che ha creato un vero e proprio impero.
Non essere fan non vuol dire non averne mai bevute, anzi; e sopratutto non vuol dire non apprezzare prodotti di punta. Il successo imprenditoriale di
Mikkel Borg Bjergsø, replicato (o quantomeno tentato) con
To Ol e
Evil Twin (si, sono figli della stessa idea imprenditoriale, quindi se boicottate le birre di Mikkeller e bevete le altre , siete in epic fail) passa anche per il successo di una birra in particolare, la
Beer Geek Breakfast.
Era il 2005 quando
Mikkel e l'allora socio
Kristian Klarup Keller decisero di creare una
oatmel stout intensa e corposa. Così ricorda lo stesso
Mikkel: "
Volevamo combinare tutti i migliori aromi di ogni cereale che stavamo studiando e garantire la presenza del 25% di avena, dal momento che volevamo aggiungere grande corpo e cremosità alla nostra birra". Il risultato tuttavia non li soddisfò del tutto, così Mikkel contattò Alesmith, birrificio americano autore della famigerata
Speedway Stout, e decise di aggiungere del caffè alla ricetta, che prevede fra l'altro un grist di malti composto da
pilsner,
smoked,
caramunich,
brown,
pale chocolate,
chocolate e come detto avena, oltre che una ricca luppolatura affidata a
Centennial e
Cascade. Nasce così la
Beer Geek Breakfast, ricca
oatmeal stout di 7,5 gradi alcolici che irrompe sul mercato in maniera deflagrante. Il successo di questo mostro nero è il punto di svolta per la creatura di Mikkel che decide di cavalcare l'onda e di mirare ad un target ben preciso, i
geek/nerd della birra.