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martedì 1 settembre 2015

Hop Skin - Crazy Paul

Dopo un lungo peregrinare in giro per il mondo, il Tasting Moment fa finalmente tappa in Italia, precisamente in Lombardia.
Siamo a Curno, in provincia di Bergamo e qui due giovanissimi homebrewers, Paolo Algeri e Gioia Ravasio, dopo quattro anni di cotte casalinghe decidono di lanciarsi in questo ambizioso progetto chiamato Hop Skin.
Birrificio con taproom annessa, inaugurato nel 2014. Una linea precisa e chiara di birre che strizzano l'occhio al mondo craft americano. Birre di carattere, dove il luppolo fa la parte del leone senza però avvicinarsi a derive pericolose di sbilanciamento.
I due giovanissimi ragazzi si avvalgono di una sala cottura da 300 litri, una cantina di fermentazione da 4000 litri e una di maturazione da 2000 litri.
Dopo nemmeno un anno dall'apertura, Paolo e Gioia decidono di affiancare l'attività brassicola a quella di publican. Nel giugno di quest'anno infatti, a Bergamo, in zona Borgo Santa Caterina, apre i battenti Beer Garage, locale interamente dedicato alle birre craft e che si avvale come figura di publican del neo campione del mondo di beersommelier, Simonmattia Riva, che vi presentai in questa occasione. Non si può che bere bene quindi, in quel di Bergamo.
Torniamo a Curno e torniamo al primo progetto, Hop Skin
Dieci le birre fino ad ora prodotte, disponibili ovviamente nella taproom del locale ma anche in bottiglia in giro per l'Italia.
Nel profondo sud ancora nessuno sembra essersi accorto di questi ragazzi e del loro progetto ed è per questo che mi sono procurato una loro birra da altri lidi.
Sul sito ufficiale viene presentata come un'American Saison, stile ovviamente non contemplato sulle storiche guide ma che ben presenta l'intenzione che c'è dietro questa birra.
Crazy Paul, suppongo sia una sorta di autodedica  del birraio Paolo (visto che ne esiste anche un'altra chiamata Crazy Joy dedicata suppongo a Gioia). Etichette molto belle fra l'altro.
Aramis e Citra i luppoli, una percentuale di frumento e pepe rosa del Madagascar arricchiscono la ricetta di questa saison.
Il bicchiere diventa di colore chiaro, leggermente velato e con lievi sfumature d'oro carico. La testa di schiuma è abbondante, bianca, cremosa e di ottima persistenza. Al naso emergono subito note floreali e in secondo pianola delicata speziatura, una vena pepata, poi frutta a polpa gialla e un lieve accenno erbaceo del luppolo. L'ingresso in bocca è dolce, si ripropone la frutta gialla matura che bilancia magnificamente la secchezza di questa birra che prosegue la sua corsa su binari speziati. Prima che termini la corsa fa capolino una lieve nota acidula data dal frumento che prepara benissimo il palato per il finale citrico e secco. Una birra deliziosa, da bere e ribere per trovare refrigerio in questa torrida estate.

Birrificio giovanissimo (e con proprietari giovanissimi) che ha già tutte le carte in regola per un futuro pieno di soddisfazioni.
Nell'eterna diatriba sui prezzi delle birre italiane poi, si collocano sul mercato a prezzi decisamente vantaggiosi (parlo di bottiglie ovviamente).
Mi auguro di provare a breve tutta la loro linea e qui faccio appello agli importatori/publican delle mie zone: meno Brewdog e Mikkeller e più realtà italiane. Grazie.
Cheers!

GIUDIZIO PERSONALE


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