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martedì 26 gennaio 2016

De Struise Brouwers - Pannepot (2015)

Per chi da tempo naviga i meravigliosi mari della birra artigianale l'incontro con qualche produzione degli "struzzi" sarà certamente già avvenuto!
Dal canto mio vi parlai di una loro birra, la Ypres, in questo articolo qualche settimana dopo l'apertura di questo blog.
De Struise Brouwers, o più semplicemente Struise, struzzi appunto, sono quattro amici, appassionati homebrewers, che si divertono a sperimentare le proprie ricette all'interno di un agriturismo dove venivano allevati anche questi simpatici pennuti. Nascono ufficialmente nel 2001 come beerfirm, e si fanno ospitare da vari birrifici locali (Caulier, Deca Brouwerij, De Ranke) per produrre ed affinare le proprie creazioni.
La notorietà nel discusso mondo dei beergeek arriva attorno al 2008, mentre l'impianto di proprietà che permette a Urban Cousteau e i suoi tre amici di mutare il proprio status in birrificio, avviene nel 2010.
Il pubblico di raters e appassionati d'oltre oceano hanno fatto la fortuna degli Struise che cavalcando questa onda hanno messo in piedi un vero e proprio culto per alcune produzioni; mi viene ad esempio in mente la costosissima serie di Black Damnation.

Le birre fortemente alcoliche e strutturate sono di certo il marchio di fabbrica di Struise, nonché uno dei punti di forza del loro successo.
Accanto alla serie sopracitata vi è un'altra, non meno importante e conosciuta, ma certamente meno costosa. Sto parlando della Pannepot Series, una linea di belgian dark strong ale millesimata di cui ne esistono anche altre versioni che fanno passaggi in botte, ex bourbon ed ex calvados ad esempio.

In etichetta è raffigurata una barca, precisamente una P50 Pannepot, che un tempo veniva utilizzata dai pescatori del villaggio di De Panne. La storia narra che questi pescatori per proteggersi e rifocillarsi del clima impervio che erano costretti ad affrontare per cercare fortuna nei mari, sorseggiavano una birra molto forte talvolta arricchita con zucchero e tuorlo d'uovo.
La Pannepot, anche chiamata Old Fisherman's Ale, è quindi un omaggio a quella bevanda che ha scaldato gli inverni di questi impavidi uomini di mare.

Troppe chiacchiere forse, ma la birra doveva arrivare a temperatura giusta, diciamo attorno ai 10-12°C per apprezzarne al meglio la complessità. Generalmente tendo a preferire esemplari con qualche annetto sulle spalle, è la prima volta quindi che ne stappo una  soltanto dell'anno precedente.

Nera con riflessi mogano e una schiuma compatta e cremosa color castagna. La complessità di questa produzione è già avvertibile al naso, con una girandola di aromi che vanno dallo zucchero candito, alla prugna, alla frutta sciroppata. Poi ancora cacao in polvere, datteri e un accenno di cannella. A dirla così può sembrare una birra dolcissima e stucchevole, non è assolutamente così. Il benvenuto in bocca è certamente proteso verso territori zuccherini, con accenni di fichi secchi e ancora datteri ma poi si mescola con note di cioccolato fondente e cacao che bilanciano il tenore, comunque dolce, di questa birra. Corpo pieno e sensazione di calore data dall'imponente gradazione alcolica, che elevano l'eleganza di questa signora in nero. Birra memorabile, da provare almeno una volta, per poi tornare certamente a cercarla.
La mia scelta di bere sempre questa birra con qualche anno sulle spalle si è rivelata limitativa perché questa Pannepot 2015 regala grandi emozioni anche giovincella.
Resta quindi a voi la scelta.

GIUDIZIO PERSONALE

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