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giovedì 26 novembre 2015

Thornbridge Brewery - Cocoa Wonderland

Oggi andiamo a stappare una curiosa collaborazione fra un birrificio e un negozio di cioccolata!
Come potete immaginare ci troviamo di fronte ad una birra che fa del cioccolato la sua arma vincente.
Facciamo qualche passo indietro.
La storia di Thornbridge non devo certo raccontarvela io, si è scritto in lungo e in largo.
Stiamo parlando di uno dei migliori birrifici inglesi degli ultimi anni che nel tempo è cresciuto in maniera esponenziale affermandosi anche all'estero. Un birrificio che per un breve periodo ha parlato italiano, grazie all'opera del talentuoso Stefano Cossi in sala cottura, e scozzese grazie a Martin Dickie che poi ha proseguito la sua strada fondando una certa BrewDog con il suo amico James Watt.

Situato attualmente a Bakewell, nel Derbyshire, la Thornbridge Brewery nel 2015 ha festeggiato il decimo anno di attività con tanto di indicazione sulle etichette e sui tappi.
Dieci anni di successi, medaglie e riconoscimenti vari in patria e nel resto di Europa. Dieci anni di grandi birre e una costanza produttiva invidiabile.
Da diversi anni ormai possiamo trovarle stabilmente nei nostri beershop con un rapporto qualità/prezzo decisamente conveniente calcolando che parliamo di bottiglie da 50 cl.


Veniamo a questa strana collaborazione nata assieme al negozio di cioccolata Cocoa Wonderland sito a Sheffield che nel 2014 ha spento la decima candelina.
Le due proprietarie hanno così contattato Simon Webster e il birraio Rob Lovatt per unire le loro due grandi passioni: cioccolato e birra.
Nulla di più logico quindi: una birra al cioccolato per avvicinare la clientela femminili della cioccolateria poco avvezza alla bevanda di malto d'orzo.
La cotta fu realizzata presso Thornbridge
durante la Settimana del Cioccolato, dal 13 al 19 ottobre.
Qui potete trovare un bel report con diverse fotografie della cotta di questa Cocoa Wonderland.

Bel colore tonaca di frate con una cremosa testa di schiuma color cappuccino fine e molto persistente. Meravigliosa agli occhi questa porter, che già dal naso non nasconde la sua anima cioccolatosa (ricordo che è stato utilizzato del cioccolato vero nelle varie fasi di produzione).
Aroma quindi dolce, di cioccolato, a tratti mi ha ricordato il Kinder Maxi, una spruzzata di cacao amaro e qualche nota tostata in sottofondo. L'intensità olfattiva non è elevatissima ma si scorgono molto facilmente le varie sfaccettature che questa birra porta in dote.
In bocca si presenta vellutata, con una carbonazione soft e un bel corpo. Sostanzialmente la bevuta segue le linee dettate dall'aroma, quindi dolci di cioccolato al latte, vaniglia e cacao amaro. Prima che la situazione possa iniziare a prendere i binari della stucchevolezza arrivano le tostature, il caffè e la cenere ad equilibrare chirurgicamente il tutto.
Alcol quasi non pervenuto nonostante siamo al cospetto di una robusta porter di 6,8° che certamente vi delizierà il palato in un freddo dopocena autunnale.
Una birra che funge da dessert, da gustare a temperatura piuttosto alta (diciamo attorno ai 10°-11°) per apprezzarne maggiormente aromi e sfumature.

GIUDIZIO PERSONALE

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