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giovedì 11 maggio 2017

Brasserie Thiriez - L'Ambrée d'Esquelbecq

Esordio in grande stile per la Francia brassicola con l'unico stile storico a lei riconducibile: le biére de garde! Ho stappato L'Ambrée d'Esquelbecq!

Diciamoci la verità, la Francia non gode di buona fama fra gli appassionati di birra artigianale. Paese dal forte legame vinicolo che ha mostrato, almeno fino a qualche anno fa, poco interesse verso il mondo brassicolo.
Io stesso credo di aver bevuto forse 2/3 birre francesi, fra l'altro abbastanza trascurabili dai modesti ricordi che ho...
In realtà la Francia, nella fattispecie nella zona del Nord-Pas de Calais, nelle Fiandre francesi, è stata la culla di uno stile storico, forse lontano cugino delle più famose e diffuse (ora) saison belghe.

biere de garde Thiriez - L'Ambrée d'Esquelbecq birra blog birra artigianale

Letteralmente biére de garde significa birra da conservazione. La storia di questo stile, come accennavo, è molto simile a quella delle saison, e quindi più in generale di quell'alveo che le comprende tutte, denominato farmhouse ale; birre prodotte in campagna!
Molto spesso nelle campagne, i contadini possedevano dei birrifici e producevano birra sopratutto durante l'inverno, in quanto i mezzi di refrigerazione non erano ancora diffusi e d'estate si correva il rischio di produrre birre inacidite. Nello splendido contributo di Phil Markowki "Farmhouse Ales: Culture and Craftsmanship in the Belgian Tradition" viene riportato un antico detto francese che ben fotografa la situazione delle campagne dell'epoca: <<Chi vuole, birrifica d'inverno; chi può, birrifica d'estate>>.
Durante i mesi invernali quindi, i birrai producevano due tipologie di birre, meno alcoliche per il consumo immediato, e più alcoliche se destinate al consumo successivo.
Di strettissima connessione vi sono poi le bière de mars, ossia birre di marzo, prodotte in dicembre e destinate al consumo nel mese di marzo. Con l'avvento della tecnologia e con l'innovazione dei sistemi di refrigerazione, questo stile di birra (che si divide in tre varianti: blonde, ambrée ed rouge) è andato via via scomparendo, anche a causa del crescente successo delle lager chiare.
Negli 1945 circa, tuttavia, la Brasserie Duyck decise di riportare in vita questa tradizione, producendo quella che oggi è considerato il paradigma da seguire nella produzione di una biére de garde, la Jenlain! Per ridare lustro a questo stile desueto, il birraio decise di utilizzare bottiglie da champagne e tappo in sughero, dando a queste produzioni un'aurea speciale. La bontà del prodotto e la novità nel packaging, fu la chiave del successo per la Brasserie Duyck che sfondò i confini e arrivò fino a Lille.
Visto il grande successo della Jenlain, anche altri piccoli birrifici francesi decisero di cimentarsi nella produzione di questa tipologia, ridando quindi vita ad un tempo che rischiava di scomparire per sempre!
Dopo una breve ma doverosa panoramica sullo stile, voglio spendere due parole anche sulla Brasserie
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Thiriez, nata ad opera di Daniel Thiriez, ex dipendente di una grande catena di supermercati che decise di avviare l'attività di birrificazione nella cittadina di Esquelbecq.
L'edificio scelto da Daniel per la sua creazione, un tempo ospitava la Brasserie Poidevin, piccolo birrificio del paese che spense definitivamente i propri impianti nel 1945.
Dopo aver mosso i primi passi nell'homebrewing ed essersi iscritto ad un corso professionale per birraio a Bruxelles, Daniel Thiriez aprì la Brasserie che porta il suo cognome e nella quale si parla anche un po' italiano, visto che l'impianto è stato costruito in Italia!
Le birre prodotte sono di stampo prettamente belga ma con un occhio di riguardo alla tradizione francese. Sono presenti infatti tre biére de garde, così come da copione storico.

Mi sono procurato quella che viene considerata l'esemplare più vicino ad una storica biére de garde, L'Ambrée d'Esquelbecq!
Prodotta per la prima per il Natale 1997, prevede in ricetta malti Pilsner e Munich, luppoli Brewers Gold e Saaz e un lievito proprietario.
Di un intenso color ambrato con cangianti riflessi rubino, forma una schiuma cremosa di buona persistenza. Al naso si percepiscono sopratutto note di malto, lievi accenni di caramello e una leggermente erbacea; il tutto con in sottofondo elementi rustici. Dal corpo medio e dalla buona carbonatazione, in bocca ricalca quanto avvertito al naso. E' il malto a fare la parte del leone, con note speziate e terrose e un finale leggermente erbaceo/terroso a bilanciare tutta la struttura.
Non ho molti metri di paragone, non saprei onestamente dirvi se si tratta di un esemplare in stile oppure no, se ricalca fedelmente la tradizione oppure vira in territori più moderni.
Per quanto ritornate in auge, le biére de garde restano birre molto difficili da trovare sopratutto quelle prodotte in Francia.
L'Ambrée d'Esquelbecq regala una buona bevuta, con elementi di grande interesse organolettico oltreché storico. Il mio auspicio è che stili del genere possano trovare più spazio all'interno delle selezioni dei locali nostrani, troppo spesso stracolmi dell'ultima birra alla moda ma sforniti di qualche esempio storico.
Cheers!

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