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mercoledì 31 maggio 2017

Tempest - Bourbon Barrel Mexicake

Torna su Diario Birroso il birrificio scozzese Tempest e lo fa con una creazione limited edition, la Mexicake Bourbon Barrel.

La creatura di Gavin Meiklejohn, ex cuoco con la passione per l'homerbrewing, nasce nel 2010 in Scozia e da allora ha iniziato ad inanellare premi e consensi nazionali ed internazionali.
Feci una ricca panoramica sulle produzioni Tempest in questo articolo di inizio anno.
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Della Mexicake invece ve ne parlai raccontandovi una delle nostre classiche degustazioni random in quel di Amarillo 34. Trovate qualche appunto qui.
La Mexicake prende spunto dal filone americano (credo) di quelle imperial stout con peperoncino ed altre spezie che trovano posto della torta messicana detta anche pastel de chocolate mexicano.
Non ci vuole molto a capire che trattandosi di Messico, il peperoncino è l'elemento cardine in molte ricette; non fa eccezione questa torta che prevede anche diverse spezie fra cui cannella e vaniglia, oltre ovviamente al cioccolato! Se volete cimentarvi nel farla, questa ricetta mi sembra interessante.
Non ho ancora avuto il piacere di assaggiare un pastel de chocolate mexicano, ma di birre che ne traggono ispirazione ne ho bevute diverse e la versione di Tempest mi sembra una fra le migliori.


Come spesso accade, dopo si cavalca il successo della birra base, e si decide di realizzarne alcune versioni speciali, spesso con affinamenti in botte. Stesso percorso per la Mexicake che viene affiancata da due sorelle (per ora), una affinata in botti ex brandy e una ex bourbon, a detta del birrificio richieste a gran voce dai propri clienti più affezionati!
La ricetta della Bourbon Barrel è praticamente identica alla versione base con l'unica eccezione della cannella che in questo caso è della varietà Ceylon originaria dello Sri Lanka, che leggo online, pare essere la più preziosa e costosa. Nella versione base è riportata in ricetta una generica indicazione dell'utilizzo della cannella; a rigor di logica quindi, credo si tratti di quella più comune (Cassia).
Dopo questa breve e spicciola digressione botanica non richiesta, ritorno a parlare della Mexicake che riposa per sei mesi in botti che hanno contenuto ex whisky bourbon.

Tempest Bourbon Barrel Mexicake birra recensione diario birroso blog birra artigianaleVestita completamente di nero con all'apice una schiuma color nocciola di media persistenza e con una trama non molto composta. L'intensità olfattiva è davvero notevole, e anche la pulizia è su livelli molto alti. Emerge quasi immediatamente l'apporto del bourbon, con vaniglia, legno e tabacco su note di orzo tostato e caffè. In prima battuta, al contrario di quella base, l'apporto del peperoncino non è avvertibile in maniera accentuata. La birra si riscalda e regala altre interessanti immagini, avverto molta liquirizia, e una suggestione affumicata. L'ingresso in bocca è morbido ed avvolgente, il corpo è da medio a pieno e le bollicine sono ridotte al minimo. Troviamo un benvenuto di biscotto imbevuto nel bourbon e vaniglia. L'iter della bevuta segue le linee avvertite al naso, apporto tostato notevole (caffè, orzo e cioccolato fondente) su cui si innestano note speziate ed affumicate, con un leggerissimo tocco di cannella. Sul finale il grado alcolico si mostra in tutta la sua potenza, e unito ad un ritorno inaspettato del peperoncino, riscalda il palato. Evoluzione molto intrigante ed appagante di una birra che già normalmente bevo con grandissima soddisfazione e piacere. L'unico elemento che a mio avviso la rende perfettibile è il finale, dove l'incontro fra l'alcol (11,6°) e il peperoncino mi dà la leggera sensazione di bruciore in gola. A mio avviso questa sensazione (detto, preciso, da uno che non mangia eccessivamente piccante) potrebbe scemare fra qualche tempo. E allora, se ne avrò modo (è abbastanza difficile da reperire), riporrò un esemplare in cantina e ne valuterò l'evoluzione.
Per questo invece, ringrazio Edoardo di Amarillo34 per aver voluto condividerlo con me.
Cheers!

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