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martedì 1 dicembre 2015

Birra artigianale e legge in materia. Provo a dare una mia opinione

Negli ultimi giorni ho appreso che il MoVimento 5 Stelle ha avviato una tavola rotonda chiamata "Verso una legge per il riconoscimento della birra artigianale" a margine di un tour organizzato in tre birrifici fra Apecchio ed Urbino a cui hanno partecipato i parlamentari pentastellati.
E' opportuno riportare quanto letto sul sito ufficiale per poi snocciolare qualche mia considerazione.
"Subito una legge per 'definire l'identikit' della birra artigianale su cui attualmente manca una normativa a fronte di molteplici formule usate nella filiera produttiva. Una regolamentazione necessaria per tutelare un settore dell'agroalimentare made in Italy in continua crescita, che secondo i dati di Unionbirrai, conta 875 piccoli birrifici sul territorio nazionale che impiegano 1300 persone e producono un indotto di 4mila lavoratori ed è guidato inoltre da giovani imprenditori con un'età media che va dai 30 ai 35 anni"
e poi ancora:
"Oltre che regolamentato, il settore della birra artigianale va anche sostenuto.Per questo abbiamo chiesto il recepimento della direttiva comunitaria che già dal 1992 prevedeva aliquote di accise ridotte in base alla produzione annua di ettolitri del birrificio o l'accertamento dell'accisa non a monte ma a valle in modo da non pagarla anche sugli sprechi"
L'interesse della politica nei confronti del mondo della birra artigianale italiana non è una cosa recente, già qualche anno fa si sono attivati altri politici di partiti opposti per una regolamentazione giuridica efficace in materia. Mi sovviene ad esempio la proposta di legge regionale da parte dei consiglieri del PD del Piemonte per disciplinare la birra artigianale piemontese. Alcuni dei parametri individuati all'epoca mi avevano lasciato quantomeno perplesso.
Se non ho commesso errori nella ricerca mi è parso di capire che la proposta di legge è rimasta tale..quindi nulla di fatto.
Ma da dove nasce il problema di normare la birra artigianale?


In primis dalla necessità di riconoscere ufficialmente che birra industriale ed artigianale NON sono la stessa cosa. In secondo luogo perchè le accise che si pagano sulla produzione di birra devono essere parametrate in maniera dettagliata, che sia un birrificio industriale o artigianale.
Non è assolutamente un argomento semplice come potete capire. Ancor di più non lo è se chi deve legiferare è all'oscuro delle dinamiche del mondo artigianale. Le conseguenze di una legge approssimativa potrebbero essere devastanti e paradossalmente potrebbero peggiore la situazione italiane.

Primo paletto: definire cosa è una birra artigianale.
Qui ci viene in aiuto l'associazione Unionbirrai per la quale la birra artigianale è quel prodotto non pastorizzato, integro e senza nessuna aggiunta di additivi chimici. Una definizione molto stringata che potrebbe essere un buon punto di partenza.
A questa mi appare fondamentale però inserire altre dovute precisazioni. La birra artigianale deve essere il risultato di un lavoro svolto principalmente da persone e non macchinari. E mi riferisco alla stesura della ricetta, all'ideazione della birra e ovviamente a tutti i lavori più o meno manuali. Mani quindi non soltanto pulsanti da schiacciare avviene nelle industrie.
Dalla Brewers Association possiamo prendere spunto per definire anche le dimensioni di questi birrifici artigianali. Ovviamente il copia-incolla è un'idea insensata visto che il mercato craft americano ha dimensioni che noi ci sogniamo. Inserire quindi un limite di ettolitri prodotti cucito sulle nostre esigenze potrebbe essere un altro tassello del complicato mosaico.
Personalmente non inserirei clausole strane riguardante made in Italy delle materie prime e cose simili. Il rischio è quello di buttare fuori una grandissima fetta di birrifici artigianali, ma sopratutto sarebbe un'ammissione di poca conoscenza in materia. E' certamente possibile realizzare una birra con ingredienti italiani per la maggior parte ma non è l'unica meritevole di avere tutela giuridica.
Di paletti quantomeno discutibili nelle proposte di legge accennate sopra ne ho letti diversi e mi auguro non siano mai presi seriamente in considerazione.
Una volta definiti i criteri con cui includere o escludere i birrifici è ancor più urgente parametrare le accise! E' impensabile che un birrificio industriale debba avere la stessa tassazione di un micro birrificio!
In tutto questo deve svolgere certamente un ruolo fondamentale l'etichetta da apporre sulle birre, vero ed unico veicolo di informazione per il consumatore.
Un'etichetta chiara che spieghi in maniera precisa e puntuale cosa è contenuto nella bottiglia. Ha poco senso a mio avviso imporre la dicitura ad esempio doppio malto, che ricordo essere solo di natura fiscale, e poi non differenziare una doppio malto industriale ed una artigianale.
Il lavoro da fare è quindi molto complesso e richiede competenze specifiche molto approfondite, non può quindi esaurirsi in una leggina da fare per raggranellare voti in campagna elettorale.
Il rischio sarebbe quello non solo di creare ulteriore confusione nei consumatori e nei produttori ma sopratutto di spianare la strada ai grossi birrifici industriali che potrebbero lecitamente entrare nel mercato artigianale per semplici cavilli legislativi e onestamente una Peroni artigianale non ce la meritiamo.
Cheers!


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