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lunedì 9 gennaio 2017

Assaggi di La Fucina

In Molise c'è un fermento brassicolo davvero interessante! Ecco una carrellata delle birre prodotte da uno dei birrifici molisani più importanti: La Fucina!

Primo articolo di questo 2017 e si parte subito forte con l'esordio su Diario Birroso di uno dei birrifici di maggior spicco della scena molisana: La Fucina!
Assaggi di La Fucina birra artigianale diario birroso
La Fucina
La fucina o forgia è una sorta di focolare a carbone con il quale i fabbri ferrai forgiano oggetti di vario genere. Per estensione del termine, in una sorta di sineddoche, spesso il termine fucina viene utilizzato per indicare l'intera bottega in cui gli artigiani (non per forza soltanto fabbri ferrai) fabbricano nuovi oggetti e nuove idee.
Da questi storici luoghi, popolati spesso nelle favole da folletti e strani esserini magici, prende il nome nel 2012 uno dei birrifici molisani di maggior successo: La Fucina di Pescolanciano, provincia di Isernia.
Nato come beerfirm, nel 2014 diventa vero e proprio birrificio acquistando un impianto di proprietà. Nell'estate 2016 viene inaugurato a Vastogirardi anche la Fucina Pub in cui la parola d'ordine, come del resto per le birre targate La Fucina, è legame con il territorio!
A guidare questi ambiziosi progetti vi è Angelo Scacco, che si autodefinisce sedicente birraio, e che avete avuto modo di conoscere in questa bella intervista. Insieme a lui ci sono i soci Giovanni Di Salvo, Gilbert Padula, e Simone Del Matto (secondo birraio) e  Nicolangelo Pellegrino (logistica).




Le sue birre le avevo viste in tv , su Gambero Rosso Channel durante il programma "I Panini li fa Max" condotto con lo chef Massimiliano Mariola. Guardo sempre con piacere questo programma in cui lo chef si diverte a creare panini poco convenzionali e spesso li abbina alle birre!
Assaggi di La Fucina birra artigianale diario birroso
Il mio primo incontro ravvicinato invece con le birre La Fucina è avvenuto qualche tempo dopo, attraverso un assaggio della saison della casa, la MatrimoniAle. Un bell'incontro, devo dire, per una birra con tutti gli elementi dello stile in perfetto allineamento, un profilo speziato gentile e una carbonatazione lievemente al di sopra delle mie aspettative ma nient'affatto fastidiosa.

Angelo mi ha gentilmente inviato delle bottiglie omaggio che ho iniziato a stappare con colpevole ritardo! Ma nulla è perduto e allora il primo articolo di questo nuovo anno, ho voluto dedicarlo alle sue birre! Plauso alle etichette, davvero molto curate e che evocano gnomi, fate e spiritelli.

Parto da una delle birre più strane che abbia mai assaggiato, la Hello Speck, prodotta con la collaborazione della Brouwerij Pampus. Per la scelta del nome di questa birra il vulcanico "sedicente" birraio aveva indetto un vero e proprio concorso all'ultima edizione di Fermentazioni. invitando tutti i presenti ad indicare un nome per questa smoked beer prodotta con malto affumicato naturalmente e sale di Trapani!! Qui potete vedere il video dello "spoglio" delle schede e la decisione ufficiale sul nome della birra. E' una birra che spiazza davvero, carbonatazione contenuta, toni affumicati, di caramello e un finale leggermente sapido.

Assaggi di La Fucina birra artigianale diario birrosoPassiamo adesso alla Mon Amour, una blanche perfettamente in stile, dall'aspetto biondo leggermente velato e una schiuma pannosa di ottima persistenza. Note speziate, di coriandolo, pepe e scorza d'arancia. La carbonatazione è molto vivace, forse fin troppo per i miei gusti, ma è una birra godibile che ben si abbina ad un antipasto di mare, tipo un'insalata di polipo.
La Liberitutti è un'american pale ale di color rame, una schiuma bianco sporco di ottima persistenza. Al naso emergono note resinose e una suggestione erbacea. Dopo un ingresso dolce di biscotto, arrivano leggere note agrumate e un lungo finale amaro.

Annualmente Angelo di La Fucina assieme al collega Paolo Perella di Cantaloop, birrificio molisano
Assaggi di La Fucina birra artigianale diario birroso
di Cantalupo del Sannio, produce una birra natalizia chiamata Bloody Xmas! La versione pensata per questo natale incarna pienamente lo stile delle birre natalizie belghe: alto grado alcolico (8° in questo caso) e utilizzo delle spezie (pepe rosa, vaniglia, cardamomo, e karkadè). Nel bicchiere arriva di colore bruno intenso con riflessi rossastri, la schiuma è cappuccino, cremosa e di media persistenza, Al naso troviamo la vaniglia, gentili tostature e un mix speziato che "fa tanto Natale". In bocca è morbida, con un corpo che si colloca fra il medio e il pieno. Si ripercorre quanto avvertito al naso, il dolce dello zucchero bruciato, del caramello viene bilanciato da leggere note pepate e tostate. Birra che mi è piaciuta davvero molto, ed è quella che mi ha colpito maggiormente! Complimenti ad entrambi i birrifici quindi che per il terzo anno consecutivo si sono uniti per crearla!

Ho ancora una bottiglia di Birra Non Industriale, nome stravagante per una stravagante interpretazione delle tripel belghe. Magari ne riparlerò una volta stappata!

Angelo e le sue birre stanno facendo un grande percorso evolutivo e divulgativo, anche grazie ad eventi a tema in diversi locali italiani.
Il Molise brassicolo è da tenere d'occhio; esplode di passione e amore per la buona birra!
"Il Molise esiste e però è solo birra artigianale" (cit.)
Ringrazio ancora una volta Angelo per i gentili omaggi e ci si vede in giro a bere, come sempre!
Cheers!

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