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martedì 26 aprile 2016

Ab-InBev acquista Birra del Borgo. Come cambia l'Italia artigianale

Il colosso belga Ab-InBev acquista il 100% del birrificio artigianale italiano Birra del Borgo.
Quali scenari di cambiamenti si aprono nell'Italia artigianale?


E' stata la notizia più commentata delle ultime ore (fra i miei contatt è stata anche più importante della scomparsa di Prince), da quando venerdi in anteprima nazionale Andrea Turco sul suo Cronache di Birra ha dato la notizia della cessione del birrificio Birra del Borgo al colosso Ab-Inbev.
Del resto c'era da aspettarselo, come vi scrissi a novembre il tessuto della birra artigianale italiana avrebbe retto solamente qualche altro anno ancora. In realtà le cose hanno subito una brusca accellerata e la mia previsione si è rivelata fin troppo moderata. Da venerdì uno dei birrifici storici dell'Italia artigianale è passato sotto il controllo della multinazionale del settore birra industriale.
Come si legge nel comunicato ufficiale questa collaborazione (viene definita così) "darà a Birra del Borgo, uno dei più grandi produttori di birra artigianale in Italia, un'occasione unica per avviare gli investimenti necessari a favorirne lo sviluppo pur continuando a gestire autonomamente la propria attività e a definire le linee di crescita del brand. AB InBev fornirà il supporto necessario per consentire a Birra del Borgo di ampliare il suo know how e le infrastrutture, di continuare a innovare e creare nuove produzioni. Il fondatore, Leonardo Di Vincenzo continuerà a guidare Birra del Borgo come Amministratore Delegato della società.".


Al netto degli intenti messi nero su bianco nel comunicato stampa, è innegabile che le cose fra gli appassionati di birra nostrani cambiano eccome. Una notiza del genere, oltre ad essere un fulmine a ciel sereno, apre nuove scenari che prima forse immaginavamo soltanto.
Cerco di chiarire subito una cosa; un'acquisizione di questo tipo vuol dire una sola cosa: la birra artigianale italiana è salita talmente alla ribalta da aver attirato le attenzioni dei pesci grossi dell'industria birraria. E questo io lo leggo come una vittoria per chi dopo anni di sacrifici e investimenti, ha dedicato la propria vita in un progetto che anni fa era altamente rischioso. Per questo motivo io non mi schiero assolutamente nelle fazioni che rimproverano Leonardo Di Vincenzo per aver venduto la sua creatura all'industria! Del resto leggendo in giro e parlando in questi anni con diversi birrai, mi sono fatto un'idea ben precisa: c'è una parte di loro disposta a sacrificare il lato romantico per qualcosa di più economicamente solido. Nulla di più giusto. Non mi risulta infatti che in Italia esista un birrificio no profit che ha iniziato a produrre per il solo scopo di dissetare gli italiani gratis. Siamo seri! Bussiness is bussiness! E la birra artigianale lo è!
Ma questo non è il modo in cui intendo io la birra artigianale! Non è questo il mondo che mi ha rapito anni fa! E vi spiego perchè...

lunedì 18 aprile 2016

Libando birroso: urban food e birra artigianale a Foggia

Per tre giorni Foggia si è vestita a festa per ospitare la terza edizione di Libando! Non solo urban food ma anche tanta birra artigianale. Ecco allora il resoconto del Libando birroso!

Noi ci abbiam provato a convincere l'Accademia della Crusca ad inserire nei nostri dizionari l'aggettivo birroso, ma per ora non abbiamo ricevuto nessun risposta!
Ma in che altro modo si può definire un festival dove la birra artigianale è stata spillata a fiumi?

Libando ha invaso Foggia dal 14 al 17 aprile e mai come quest'anno c'è stata una grande rappresentanza di birra artigianale pugliese in moltissimi stand. Scopriamoli assieme!
Io ho partecipato attivamente a Libando 2016 lasciandomi trasportare dal vortice di odori, sapori e colori che hanno dilagato nel centro storico di Foggia, precisamente nel trittico Piazza Cattedrale, Piazza Purgatorio e Piazza Mercato! In Piazza Cesare Battisti invece, nella splendida cornice del Teatro Giordano, si sono svolti masterclass con chef provenienti da tutta Italia!

martedì 12 aprile 2016

La primavera nel bicchiere. Birra, fiori ed erbe spontanee. Una panoramica (per #wildapril)

La primavera ha ormai mostrato la sua profumata e colorata presenza ovunque! Sapete che esistono birre che utilizzano fiori ed erbe spontanee? Eccone una panoramica!


Vi sarete sicuramente (?) chiesti come mai gli articoli relativi al mese di aprile del progetto StagioniAMO tardavano ad arrivare...
Eccovi allora la risposta: non arriveranno!
Ma non vi lascio certamente a bocca asciutta, sia chiaro!
Le menti di Teresa e Marzia, veri e propri vulcani di idee, simpatia ed entusiasmo, hanno pensato di omaggiare questo mese con un progetto originalissimo, al quale chiaramente son stato felicemente tirato dentro!
Vi spiego meglio.
La primavera ormai è arrivata da diverse settimane e ovunque è possibile ammirarne la sua presenza constatando la nascita di fiori ed erbe particolari! Teresa e Marzia con i fiori ci realizzano dei piatti!!!
Ma non è tutto! Il progetto #wildapril è strettamente connesso al tema della condivisione, infatti ognuno può inviare ricette e partecipare a questa raccolta che terminerà il 6 di maggio e finirà in un bel pdf da scaricare e portare sempre con sè! Per saperne di più vi consiglio di recarvi qui

Io, come vi scrissi qui, odio la primavera per via della mia allergia! Il profumo dei fiori mi manda letteralmente K.O....ma quando vengono usati per produrre birra le cose vanno decisamente meglio!
Ecco allora una breve carrellata di birre che hanno fra gli ingredienti fiori o erbe spontanee.

venerdì 8 aprile 2016

Lervig/LoverBeer - Americano a Roma

Americano a Roma non è solo un rimando al film di Alberto Sordi ma anche la prima collaborazione fra Lervig e LoverBeer!

Dopo l'ultimo articolo, ancora una collaborazione in questo nuovo appuntamento con il Tasting Moment!
L'avvio dell''era delle American IPA in Italia è da ascriversi certamente alla figura di Mike Murphy, americano di Philadelphia trasferitosi nella capitale italiana agli albori del millennio. Il suo background pesca in quella craft beer revolution americana a cui tanto il nostro paese (e non solo) deve molto! Se oggi in Italia anche il meno avvezzo alle birre artigianali sa dell'esistenza di una IPA il merito in parte è certamente il suo. Inizia a muovere i passi nella birra artigianale, e con lui la Roma artigianale, realizzando birre per il pub Starbess grazie a quel piccolo progetto ambizioso chiamato Rome Brewing Company. Nel 2002 vede la luce la Pioneer Pale Ale, universalmente riconosciuta come la prima American IPA italiana, ed ironia della sorte è realizzata da un americano in Italia!
L'influenza della Pioneer e di Murphy sulle prime produzioni luppolate made in Italy è innegabile, e qualche anno dopo arrivò la ReAle di Birra del Borgo, vera e propria testata d'angolo per questo stile, ora tanto in voga!

diario birroso blog birra artigianale
In questa collaborazione, dall'altra parte abbiamo Valter Loverier, piemontese e una ventennale esperienza nel mondo dell'homebrewing! Raffinato cultore, studioso e ricercatore su tutto ciò che gravita attorno alla birra artigianale e sopratutto alle birre sour, ha regalato all'Italia, anzi al mondo, birrario capolavori come la BeerBera e la BeerBruna, veri anelli di congiunzione fra il mondo della birra e quello del vino! Birre decisamente complesse, ricche di sfumature e apprezzate moltissimo anche all'estero! Vederlo cimentarsi nella realizzazione di una birra al di fuori dei suoi schemi fa un certo effetto, devo essere sincero!

mercoledì 6 aprile 2016

Arbor/Moor - Double Dark Alliance

I due birrifici di Bristol, Arbor e Moor si uniscono per creare una poderosa imperial coffee stout dal nome Double Dark Alliance, protagonista di questo Tasting Moment!


Vi ho parlato diffusamente sia di Arbor e sia delle magnifiche creazioni di Moor. Entrambi i birrifici si trovano a Bristol e dividono l'amore per la buona birra. 
Jon Comer, birraio di Arbor e Justin Hawke di Moor, mettono in piedi la ricetta della Dark Alliance, coffee stout di casa Moor che si avvale del prezioso caffè proveniente dalla torrefazione Clifton Coffee Company che viene utilizzato in dry hopping.

Nel 2013 i due birrai decidono di sperimentare una nuova birra partendo come base dalla Dark Alliance. L'intenzione è quella di realizzare una birra massicciamente luppolata e che raddoppiasse grado alcolico, caffè e quantitativo di luppolo. Il risultato è una hoppy coffee imperial stout, come viene riportato in etichetta. Non essendo un vero e proprio stile, noi la faremo rientrare tuttavia nell'ampio alveo delle russian imperial stout.
blog birra artigianale