Americano a Roma non è solo un rimando al film di Alberto Sordi ma anche la prima collaborazione fra Lervig e LoverBeer!
Dopo l'ultimo articolo, ancora una collaborazione in questo nuovo appuntamento con il Tasting Moment!
L'avvio dell''era delle American IPA in Italia è da ascriversi certamente alla figura di Mike Murphy, americano di Philadelphia trasferitosi nella capitale italiana agli albori del millennio. Il suo background pesca in quella craft beer revolution americana a cui tanto il nostro paese (e non solo) deve molto! Se oggi in Italia anche il meno avvezzo alle birre artigianali sa dell'esistenza di una IPA il merito in parte è certamente il suo. Inizia a muovere i passi nella birra artigianale, e con lui la Roma artigianale, realizzando birre per il pub Starbess grazie a quel piccolo progetto ambizioso chiamato Rome Brewing Company. Nel 2002 vede la luce la Pioneer Pale Ale, universalmente riconosciuta come la prima American IPA italiana, ed ironia della sorte è realizzata da un americano in Italia!
L'influenza della Pioneer e di Murphy sulle prime produzioni luppolate made in Italy è innegabile, e qualche anno dopo arrivò la ReAle di Birra del Borgo, vera e propria testata d'angolo per questo stile, ora tanto in voga!
In questa collaborazione, dall'altra parte abbiamo Valter Loverier, piemontese e una ventennale esperienza nel mondo dell'homebrewing! Raffinato cultore, studioso e ricercatore su tutto ciò che gravita attorno alla birra artigianale e sopratutto alle birre sour, ha regalato all'Italia, anzi al mondo, birrario capolavori come la BeerBera e la BeerBruna, veri anelli di congiunzione fra il mondo della birra e quello del vino! Birre decisamente complesse, ricche di sfumature e apprezzate moltissimo anche all'estero! Vederlo cimentarsi nella realizzazione di una birra al di fuori dei suoi schemi fa un certo effetto, devo essere sincero!
Valter in tutto questo ci ha voluto mettere del suo e ha arricchito la ricetta di questa Americano a Roma con la melissa, pianta spontanea che deriva il suo nome dal latino meli, in quanto il suo profumo pare attiri le api.
Prodotta con malto d'orzo, frumento, segale maltata e farro. La batteria di luppoli è composta da Aurora e Citra e i gradi alcolici si attestano sui 6,6.
Il nome, appare superfluo, è chiaramente un omaggio al film di Alberto Sordi!
Dall'aspetto dorato torbido con una buona schiuma bianca di ottima persistenza. Al naso emergono note di agrumi, erba tagliata e scorza di limone. Inizialmente dolce con toni di miele e crosta di pane, fa emergere il suo carattere sin dalle prime battute regalando sferzate erbacee e di agrumi. Sostanzialmente la bevuta ricalca appieno gli aromi avvertiti al naso, con la parte della scorza di limone a rinfrescare un corpo pieno e una carbonatazione vivace! Collaborazione decisamente riuscita, per una birra che si stacca dal panorama di American IPA che ormai abbiamo abituato a conoscere. Vi è qualcosa in più in questa Americano a Roma!
E voi avete già avuto modo di provarla?
Cheers!
E voi avete già avuto modo di provarla?
Cheers!
GIUDIZIO PERSONALE
Nessun commento:
Posta un commento