Diritto d'autore..questo sconosciuto
Carissimo visitatore, sono felice che la tua passione birrosa ti abbia portato su questo portale.
Augurandoti una buona navigazione, ti avverto, tuttavia, che è severamente vietato effettuare il "copia ed incolla" di un articolo o parti di esso.
Di fronte a tali comportamenti,privi di citazione, sarò costretto ad agire per vie legali contro coloro che non rispettano il sacro diritto d'autore..birrai e fruitori.

Translate

no copia/incolla

giovedì 25 ottobre 2018

Aggiornamento blog. Qualche precisazione

Ciao ragazzi, scrivo questo breve articolo dopo diversi mesi di silenzio per spiegare un pò la nuova linea di Diario Birroso.
Negli ultimi mesi è iniziato a diventare un pò troppo impegnativo garantire un tot di articoli a settimana, quindi per forza di cose ho dovuto rallentare la presa.
Questo blog è nato con l'intento di condividere le mie impressioni sul mondo della birra artigianale, cercando di stimolare gli avventori ad avvicinarsi a questa realtà.
Da subito ho cercato, e spero di esserci in parte riuscito, di dare un contributo curato per ogni articolo.


Attualmente il mio tempo libero a disposizione però si è ridotto notevolmente quindi occorreva prevedere un cambio di rotta al fine di offrirvi sempre il massimo in termini di qualità!
La scelta che ho intrapreso da qualche mese ormai è quella dell'aggiornamento quotidiano della pagina Facebook ufficiale del blog (qui il link diretto) lasciando questo spazio per articoli e tematiche meritevoli di maggiori approfondimenti.
Su Facebook troverete tutto: notizie, considerazioni, assaggi, eventi..insomma forse un servizio ancor più completo e sicuramente più immediato!
Vi aspetto quindi sulla pagina Facebook!
Cheers!

mercoledì 7 marzo 2018

Brasseria della Fonte - Caffè Doppio & Mezzanotte

Torna sul blog la giovane realtà toscana Brasseria della Fonte con un doppio appuntamento incentrato sulle due ultime crazioni: una coffee stout e una imperial stout. Vediamo come è andata.

Di Samuele Cesaroni e della Brasseria della Fonte vi ho parlato brevemente in questa occasione.
Il progetto Brasseria della Fonte prende vita  nel 2015 come beerfirm per poi fare il grande passo e dotarsi di proprio impianto appena un anno dopo.
Il birrificio si trova a pochi km da Pienza all'interno di un agriturismo a conduzione familiare nella suggestiva campagna toscana. Al timone c'è Samuele Cesaroni, appassionato vero (è anche giudice del prestigioso BJCP) prima che birraio, cose che molto spesso non vanno necessariamente di pari passo. Samuele utilizza un impianto Spadoni a due tini da 6 ettolitri con quattro fermentatori, per un totale di 22 ettolitri.
Brasseria della Fonte - Caffè Doppio & Mezzanotte birra  recensione

La produzione si compone di una linea fissa composta da quattro birre: American Pale Ale, Rossa di Pienza, Robust Porter e la Wee Heavy Scotch Ale; una linea stagionale/one shot composta  da American Barley Wine, Old Style Farmhouse, Summer Ale Session IPA, Freshoops!, English Pale Ale, Buone Feste, Raven&Demise, Mezzanotte e Caffè Doppio.
Il sito ufficiale è uno dei più curati fra quelli italiani e prevede anche le ricette delle singole birre prodotte, pratica davvero ammirevole che punta forte su uno dei miei mantra: la birra è condivisione.

domenica 28 gennaio 2018

[Pinta&Penna] Ayinger Altbairisch Dunkel

Un grande classico della produzione bavarese incontra un grande classico della letteratura statunitense.

Non poteva iniziare diversamente la nuova rubrica, Pinta&Penna, in collaborazione con il blog La Bottega delle Recensioni. Un articolo che vuole essere la piacevole lettura domenicale o al più la prima lettura del lunedì mattina prima di rituffarci nella settimana lavorativo.
Pinta&Penna Ayinger Altbairisch Dunkel recensione abbinamento libro birra artigianale

Inquadrata così, Pinta&Penna inizia sorseggiando un grande classico del birrificio bavarese Aying, la Dunkel o come fieramente viene appellata sin in etichetta Altbairisch, ossia bavarese antica.

lunedì 15 gennaio 2018

Mikkeller - Beer Geek Brunch Weasel (Highland Edition) 2009

Approda sul blog una delle birre storiche della beerfirm danese Mikkeller, la Beer Geek Brunch Weasel nella sua versione invecchiata in botti di whisky.

Non sono mai stato un fan del mondo di intendere birra di Mikkeller, gipsy brewer più famoso al mondo che ha creato un vero e proprio impero.
Non essere fan non vuol dire non averne mai bevute, anzi; e sopratutto non vuol dire non apprezzare prodotti di punta. Il successo imprenditoriale di Mikkel Borg Bjergsø, replicato (o quantomeno tentato) con To Ol e Evil Twin (si, sono figli della stessa idea imprenditoriale, quindi se boicottate le birre di Mikkeller e bevete le altre , siete in epic fail) passa anche per il successo di una birra in particolare, la Beer Geek Breakfast.
Mikkeller - Beer Geek Brunch Weasel (Highland Edition) 2009 birra recensione

Era il 2005 quando Mikkel e l'allora socio Kristian Klarup Keller decisero di creare una oatmel stout intensa e corposa. Così ricorda lo stesso Mikkel: "Volevamo combinare tutti i migliori aromi di ogni cereale che stavamo studiando e garantire la presenza del 25% di avena, dal momento che volevamo aggiungere grande corpo e cremosità alla nostra birra". Il risultato tuttavia non li soddisfò del tutto, così Mikkel contattò Alesmith, birrificio americano autore della famigerata Speedway Stout, e decise di aggiungere del caffè alla ricetta, che prevede fra l'altro un grist di malti composto da pilsner, smoked, caramunich, brown, pale chocolate, chocolate e come detto avena, oltre che una ricca luppolatura affidata a Centennial e Cascade. Nasce così la Beer Geek Breakfast, ricca oatmeal stout di 7,5 gradi alcolici che irrompe sul mercato in maniera deflagrante. Il successo di questo mostro nero è il punto di svolta per la creatura di Mikkel che decide di cavalcare l'onda e di mirare ad un target ben preciso, i geek/nerd della birra.

lunedì 8 gennaio 2018

The Lost Abbey - Ex Cathedra

Torna sul blog uno dei miei birrifici preferiti, The Lost Abbey con una delle ultime release dell'anno appena passato: Ex Cathedra.

Se seguite la pagina Facebook del blog avrete certamente notato che le festività appena terminate non sono state altro che l'ennesima occasione per stappare e condividere birre con amici e parenti.
Come primo articolo di questo 2018 ho volutamente scelto una birra molto particolare, proveniente da uno dei miei birrifici preferiti, The Lost Abbey, la creatura di Tomme Arthur che dal 2006 ha affiancato le birre Port Brewing con produzioni di stampo prettamente belga.
Nome del birrificio decisamente sui generis, etichette e bottiglie sempre curatissime in ogni dettaglio e nomi delle birre evocativi ed esoterici; ecco i tratti che fanno di The Lost Abbey un birrificio molto ricercato fra gli appassionati. Le birre ovviamente viaggiano a livelli qualitativi elevatissimi e grazie al cielo qualcosa arriva con una certa costanza anche in Europa da qualche anno.
Prezzi non del tutto competitivi ma ogni tanto si può fare uno strappo alla regola e acquistarne qualcuna. Qui trovate le birre passate sul blog.
The Lost Abbey - Ex Cathedra birra recensione birra artigianale blog

Nella primavera 2017 arriva come birra stagionale la Ex Cathedra. La birra di partenza è la quadrupel della casa, la Judgment Day, che riposa per ben 12 mesi in botti ex bourbon e alla quale vengono aggiunti zenzero, scorze di arancia ed altre spezie non specificate. Al solito etichetta meravigliosa e nome dal significato profondo e simbolico.
Non è la prima birra che i ragazzi di San Diego dedicano a misteri e riti pontifici, ricordo infatti la Sede Vacante, blend fra barley wine che hanno riposato in botti di diversa provenienza.

venerdì 29 dicembre 2017

Il mio 2017 birroso

Siamo giunti alla fine di questo 2017 che è stato, manco a dirlo, ricco di birra artigianale.

Un anno intenso, con diverse occasioni che mi hanno portato in varie zone d'Italia per "verificare" sul campo, quanto la birra artigianale sia diventata parte del nostro vivere.
Le sortite a Roma sempre più frequenti mi hanno permesso di assaggiare birre altrimenti impossibili da ritrovare alle mie latitudine; e mi hanno permesso altresì di conoscere tante persone con le quali ho condiviso bei momenti e diverse decine di birre!

In questo articolo di fine anno non voglio stilare una classifica assoluta delle migliori bevute, in quanto molto hanno preso vita solo sulla pagina Facebook che vi invito ovviamente a seguire per tutti gli aggiornamenti quotidiani.
Ecco allora cinque articoli che hanno caratterizzato il 2017 birroso di questo blog, con l'augurio di una felice fine e un grandioso inizio 2018.


Vi ricordo inoltre che potete seguirmi su Instagram, Twitter e Untappd.
Buone feste e buona birra.
Cheers


mercoledì 6 dicembre 2017

De Halve Maan: Straffe Hendrik Brugs Quadrupel vs. Heritage 2013

Confronto fra due birre prodotte dal birrificio De Halve Maan; la Brugs Quadrupel e la sua versione barricata.

Storia travagliata quella del birrificio De Halve Maan, sito a Bruges, Belgio.
Halve Maan, la mezza luna che poi diventa simbolo inconfondibile del birrificio, vede la luce nel 1856 per opera di Leon Maes, meglio conosciuto come Henri I.
Saldamente al timone del birrificio, si sono succedute diverse generazioni della famiglia Maes, che hanno contribuito ad accrescere ed innovare il modo di fare birra del birrificio di Bruges.
I viaggi di Henri II nell'Inghilterra nel pieno della Rivoluzione Industriale, regalano il know how necessario per ampliare gli stili prodotti, portando in Belgio birre di stampo prettamente inglese, raccogliendo sempre maggiore consenso. Consenso che si traduce in aumento ed innovazione della linea produttiva. Tuttavia la sua scomparsa prematura rallenta l'innovazione, seppur in parte portava avanti dalla moglie e della cognata (moglie del fratello Achère, anch'egli proprietario del birrificio), anch'essa rimasta vedova da poco.
De Halve Maan: Straffe Hendrik Brugs Quadrupel vs. Heritage 2013

Le generazioni si susseguono ancora e si arriva al termine del primo conflitto mondiale, che vede De Halve Maan affiancare all'alta fermentazione anche birre a bassa fermentazione, trainate dalla Germania e  tanto in voga in quel periodo. Periodo florido anche quello immediatamente la fine della Seconda Guerra Mondiale, dove la distribuzione locale delle birre a marchio della mezza luna, avviene su carri trainati da cavalli.
In termini di innovazione distributiva, ha suscitato molta curiosità l'ultima e recentissima idea del suddetto birrificio, unico rimasto attivo nella città di Bruges. Per evitare il passaggio continuo di camion all'interno della Venezia del Nord, il birrificio ha richiesto ed ottenuto, nel 2014, l'autorizzazione per la costruzione di un condotto sotterraneo di circa 3 km che collega il sito produttivo con l'impianto di imbottigliamento. Si tratta di un vero e proprio birradotto, forse unico e primo nel suo genere!