Diritto d'autore..questo sconosciuto
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venerdì 10 aprile 2015

Arbor Ales

Con l'articolo di oggi ci trasferiamo per un attimo in Inghilterra, precisamente a Bristol. Qui infatti parte l'avventura nel 2007 del birrificio Arbor. Storia abbastanza travagliata, fatta di aperture di pub e relative chiusure, poi ancora aperture. In tutto questo trambusto la produzione, che giá nei primi periodi di attivitá era di quasi una ventina di birre, si è ampliata in maniera esponenziale, contando fra le altre una serie infinita di single hop, ossia birra prodotte con una sola varietá di luppolo.


 Il mio primo incontro con questo birrificio é casuale e risale a qualche anno fa, quando il gestore di un locale che frequento spesso, sapendo della mia passione, mi propose di assaggiare una birra di questo birrificio a me sconosciuto. Ne aveva prese e pochissime ed era indeciso se metterle in vendita. Io temerario decisi di prenderla.
Era la loro Oyster Stout. Stout alle ostriche! No, non ho sbagliato a scrivere. Il matrimonio perfetto infatti le stout lo mettono in atto con un bel piatto di ostriche! Provare per credere. Le Oyster Stout possono essere considerate una variante in tema di stout. Forti di questo pairing food come direbbero gli inglesi, i birrai iniziarono ad utilizzare i molluschi anche in fase di produzione, aggiungendovi o dell'acqua o proprio le ostriche. Ovviamente quella sera al pub la presi abbinata ad un classico panino con hamburger. Altro che ostriche. La birra mi piacque molto. Pulita e ben fatta. Mi innamorai così di questo birrificio che però non trovai più alle mie latitudini. Nell'ultimo anno qualche anima pia ha iniziato ad importarne regolarmente buona parte della produzione nel nostro paese.
Grafica cambiata e molto più minimale rispetto al mio primo incontro. Etichette identiche che si differenziano fra loro solo per la banda colorata in basso che riporta anche il nome della birra. Quasi un annetto fa, in una delle mie sortite romane provai la G Bomb , un' American Pale Ale con uso unico di luppolo Galaxy. Equilibrata ma non mi lasciò un segno indelebile. Eravamo 1-1 con palla al centro. Arrivarono grandi sorprese che non solo li fecero passare in vantaggio ma anche con largo scarto. Sono rimasto molto colpito dalla loro Smokescreen, una robust porter affumicata.
Nera con riflessi tonaca di frate, schiuma perfetta beige, compatta e persitente. Aroma magnifico. Torrefatto ed affumicato elegante. Non siamo negli estremismi delle produzioni rauch (che io adoro), qui anche i meno avvezzi alla note affumicate rimarranno soddisfatti. In bocca morbida con una bassa carbonazione, corpo medio. Bevuta che si adagia sulle note di orzo tostato, affumicato e lieve cioccolato amaro finale. Deliziosa.
La Yakima Valley é un omaggio alle American IPA. Prodotta con cinque differenti varietá di luppoli americani, tutti provenienti dalla Yakima Valley appunto, regione famosissima per la coltivazione di luppoli americani. Color arancio carico, schiuma perfetta color ocra, cremosissima e persistente. Il carattere luppolato si avverte tutto in aroma. Fruttata, con nette note di albicocca, melone ed ananas. Una punta resinosa anche si avverte molto facilmente. In bocca scorre meravigliosamente. Media carbonazione e corpo scorrevole. Breve attacco biscottato e poi parte il viaggio fra toni di frutta esotica. Finale lungo e resinoso ma non estremo, ben bilanciato dalla parte maltata. Un vero e proprio nettare.
Chiudo la rassegna con un'altra bella sorpresa. Parlo della Oz Bomb, una pale ale con soli luppoli neozelandesi. Bel colore biondo carico. Schiuma finissima, cremosa, bianca e persistente. Naso devastante. Pino poi una carrellata di frutti. Mango, ananas, pompelmo, melone, passion fruit. Corpo snello e vivace carbonazione la rendono facilissima da bere. In bocca ritroviamo una marmellata di agrumi, pino e altri frutti esotici. Finale secco e resinoso. Buona anche la Half-Day IPA anche se l'ho trovata migliore in bocca piuttosto che al naso. Bella bevuta anche la Pale Ale con soli luppoli neozelandesi, la Why Kick A Moo Cow.

Attualmente a mio modesto avviso è una delle migliori realtà nel panorama new wave brassicolo in terra d'Albione. Formato esatto quello degli 0,50 cl per birre che fanno della bevibilità il loro punto di forza anche grazie al basso grado alcolico. Profumate e dissetanti le luppolate (dovuto anche alla freschezza delle bottiglie che mi sono procurato), rassicuranti e deliziose quelle d'ispirazione anglosassone (stout/porter).
E voi avete mai incrociato questo birrificio? Vi sono piaciute?

Cheers!

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