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lunedì 15 maggio 2017

Rodenbach - Alexander

Dopo 30 anni dalla prima volta, ritorna sul mercato una delle birre più apprezzate di Rodenbach: la storica Alexander!

La storia di Rodenbach parte dalla Renania, e ci parla di un medico dell'esercito che arrivò in Belgio durante il dominio austriaco, sposò una donna fiamminga e si stabilì a Roeselare. Dall'unione nacquero quattro figli, Alexander, Pedro, Ferdinand e Costantijn che decisero, nel 1820, di aprire un birrificio. Per i primi anni, i quattro fratelli gestirono assieme gli affari del birrificio, fino a che nel 1836 Pedro e sua moglie Regina ne presero il controllo fino al subentro del figlio, Eugene nel 1878. La conduzione familiare si dovette interrompere, visto che Eugene non ebbe figli; si pensò quindi di costituire un società che ne prendesse il controllo e ne gestisse le attività. Purtroppo però alla fine degli anni Novanta (1998), il birrificio Rodenbach fu costretto a vendere la totalità delle proprie quote alla Palm Brewery, gruppo industriale belga che nel tempo ha preso il controllo di diversi piccoli produttori belgi.
I prodotti Rodenbach sono considerati all'unisono, grandi esempi di flemish red ale, birre di grande eleganza e complessità, come la Grand Cru definita dal compianto Michael Jackson, il "borgogna del Belgio"
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Rodenbach Alexander 1986 - Credits 
Facciamo un passo indietro e concentriamoci sulla figura di Alexander Rodenbach, che gestì da solo il birrificio per un breve periodo, fino a quando suo fratello Pedro e la moglie ne rilevarono in toto la proprietà. Colpito all'età di 11 anni da un grave malattia che lo portò alla cecità, Alexander, ancor di più del fratello Constantijn, fu una figura di grande rilevanza storica e politica per la città delle Fiandre occidentali sostenendo fervidamente la lotta per l'indipendenza. Nel 1831 sedette per la prima volta nel Parlamento belga e nel 1844 divenne sindaco della cittadina di Rumbeke, dove oggi campeggia una statua in suo onore.
Prodotta per la prima volta nel 1986, a 200 anni dalla nascita di Alexander, avvenuta il 28 settembre 1786, è stata per svariati anni una birra culto, ricercatissima da tutti gli appassionati. Mai più riprodotta, vede di nuovo la luce a 30 anni di distanza da quella prima volta, ossia lo scorso anno, in una elegante bottiglia in edizione limitata.
La birra è il risultato, come spesso accade per le produzioni Rodenbach, di un blend, in questo caso fra 2/3 di birra invecchiata negli enormi foeders per circa 2 anni e 1/3 di birra giovane, con aggiunta in macerazione di amarene.

Bellissima nel bicchiere, si mostra con vesti borgogna con intensi riflessi rubino, leggermente velata e
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con un fine schiuma ocra di media persistenza. Naso molto fresco ed elegante: ci sono le amarene e le ciliegie macerate, note di aceto e di legno. L'ingresso in bocca rimanda a note aspre di frutti rossi, acetiche e lattiche con qualche rimando allo yogurt, poi arriva il dolce delle amarene e delle ciliegie sciroppate. Questa dicotomia acidulo-dolce caratterizza tutta la bevuta, che viene vivacemente mossa da una buona dose di bollicine. Man mano che la birra raggiunge una temperatura più elevata si possono scorgere anche vaghe note di cantina e suggestioni ematiche. Il finale è rinfrescante, persino leggermente tannico.
Birra molto ben fatta, ottima compagna per una serata solitaria oppure in abbinamento, ad esempio, ad un dolce tipo la panna cotta.
Un mito che è tornato a vivere lo scorso anno, e che è stato replicato anche nel 2017, in una veste grafica meno solenne e con un Abv leggermente più elevato (6° in loco di 5,6°).
Come spesso accade per questo genere di birre, ho visto in giro prezzi abbastanza elevati.
Onestamente è stata condivisa da amici (che ovviamente approfitto per ringraziare) quindi non ne conosco il costo preciso, ma se volete provarla e portarvi a casa anche il cimelio della bottiglia Limited Edition, secondo me un prezzo adeguato potrebbe essere sui 10/12€ per la bottiglia da 75 cl.
Cheers!

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