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mercoledì 25 novembre 2015

Tris di birre italiane con Toccalmatto e Canediguerra!

Ultimamente mi sto concedendo qualche produzione italiana con più costanza, non che dalle mie parti sia cambiato qualcosa a livello di reperibilità...abbiamo sempre vagonate di MikkellerTo Øl BrewDog ma zero italiane; ma perchè sono riuscito a reperire qualche bottiglia a buon prezzo sopratutto di produttori che volevo riprovare.

La prima birra di cui voglio parlarvi è la prima produzione di Canediguerra, la Bohemian Pilsner.
Vi ho raccontato della storia di Alessio "Allo" Gatti in questa occasione.
Mi limiterò quindi a dire che partire subito con una bassa fermentazione è stata un'idea coraggiosa per una serie di ragioni. In primis perchè il mercato è certamente più orientato alle mode luppolate americane, in seconda battuta perchè notoriamente di basse fermentazioni ne abbiamo pochi esempi eccelsi in Italia per una serie svariata di fattori.
Il merito di Allo è stato quindi quello di usare la sua bravura per creare una birra beverina che facesse in un certo senso riscoprire questo stile, che nella moderna concezione di birra craft è relegato in un piano decisamente secondario. Come le altre due birre di Canediguerra che ho acquistato, anche questa riesce a unire la qualità ad un prezzo conveniente per il consumatore.


Disclaimer: le bohemian pilsner non sono certamente il mio stile del cuore.
Di colore oro carico con un bel cappello di schiuma bianchissima, fine e persistente. Si affacciano subito nel note fragranti di malto e miele e poi in seconda battuta arriva l'inconfondibile sentore erbaceo del luppolo utilizzato, il ceco Saaz, con un tocco terroso finale.
Il biglietto da visita in bocca è di mollica di pane, cereale e miele con una buona carbonazione e un corpo da medio a pieno.
La luppolatura si prende la scena regalando note di erba tagliata, fieno e un bel taglio amaro finale. Una grandissima birra, fresca e dissetante.

L'altro birrificio di cui voglio parlarvi attraverso le due birre recentemente bevute è Toccalmatto di Bruno Carilli.
Ma cosa unisce i due birrifici a parte il fatto che sono entrambi italiani? Un passato in comune!
Alessio "Allo" Gatti infatti ha lavorato come birraio presso la creatura di Carilli dal 2010 circa.

Laureato in agraria, è stato a lungo dirigente in diverse grosse aziende del comparto alimentare, compresa la Carlsberg. E durante questa sua esperienza lavorativa che Bruno inizia ad amare ed appassionarsi alla birra artigianale prendendo in mano kit e pentole e iniziando a fare birre in casa.
Nel 2008 decide di trasferirsi a Fidenza ed aprire, assieme ad altri soci, un birrificio proprio: Toccalmatto. Il successo è praticamente immediato e questo catapulta il birrificio emiliano fra i top in Italia.
La sua Zona Cesarini, meravigliosa Pacific Pale Ale come è inquadrata sul sito ufficiale, divenuta bandiera del birrificio e storica birra di tutto il movimento italiano, è uno dei più importanti apporti che Toccalmatto ha dato all'Italia birrosa.
Al di là del nome che certamente agli appassionati di calcio, magari juventini come me, evocherà ricordi di gaudio all'ultimo secondo, la Zona Cesarini è stata una birra storica in quanto prodotta con luppoli asiatici e neozelandesi, cosa molto in voga oggi, ma all'epoca innovativa.

Oltre ad una già nutrita schiera di birre regolarmente prodotte, Carilli ha una predilezione particolare per le birre one shot, lanciate sul mercato e mai più replicate, e ultimamente per le collaboration beer.
La crescente domanda ha indotto il birrificio all'ampliamento dello stabilimento produttivo che attualmente è ben otto volte più grande del precedente, che a sua volta ora viene utilizzato come barricaia per gli invecchiamenti in botte.
Tuttavia da consumatore ho avuto sempre grande difficoltà a bere le sue birre nonostante l'indubbia qualità per due semplici motivi: l'unico e solo formato da 75 cl che da bere in solitario diventa arduo anche per me che sono certo l'ultimo degli astemi, e sopratutto l'elevato costo che mai si attesta sotto i 10 euro. Per questo motivo durante i festival per me era obbligatoria la tappa al suo stand.

Fortunatamente con l'avvio del nuovo impianto produttivo, il buon Bruno Carilli ha deciso di regalare a me e a tanti altri appassionati che condividevano il mio stesso rammarico, le bottiglie da 33 cl, almeno per quanto riguarda la linea base.
Se sapete cercare sono birre che si trovano anche sotto i 4 euro che è un prezzo onestissimo considerato che stiamo parlando di un birrificio fra i primi in Italia per qualità e costanza produttiva e considerato che in giro abbiamo Punk Ipa a 3,50 €...
Ma veniamo a noi: ho reperito la Stray Dog e Grooving Hop, entrambe la cui parola d'ordine è: freschezza!

Alla prima, oltre alla luppolatura in stile inglese, si aggiunge un importante dry hopping di Citra per donare note fresche ed agrumate e rendere la birra ancor di più beverina. Versata nel bicchiere mostra un colore ambrato ed una schiuma ocra sottile e poco persistente. Naso poco intenso dove si scorgono note di lieve caramello e una pennellata di agrumi. Spicca però l'estrema pulizia ed eleganza. In bocca le cose rimangono invariate con una bevuta che risulta dissetante e fresca. L'attacco morbido di malto lascia subito spazio all'amaro erbaceo e al finale lievemente citrico. "No rules bitter" recita il nastro sull'etichetta, ed in effetti ci troviamo al cospetto di una godibilissima bitter inglese che strizza l'occhio agli USA senza eccedere in luppolature estreme.

Completa il tris italiano la Grooving Hop, con la quale saliamo in termini di amaro. Si tratta di una golden ale prodotta fra gli altri con il luppolo neozelandese Nelson Sauvin.
Color giallo paglierino lievemente velato con una bella testa di schiuma bianchissima, fine e molto persistente. L'intensità olfattiva in questo caso è molto elevata e passa in rassegna pompelmo, arancia amara, resina e mango. In bocca arriva con una buona carbonatazione e un corpo snello che mette in evidenza tutta la freschezza della frutta tropicale e degli agrumi per terminare con un finale secco e lungo. Una birra dalle capacità dissetanti e rinfrescanti davvero elevate. In tal caso, mi duole dirlo, forse il formato da 33 cl è insufficiente...:-P

Voi quale birre avete provato?
Cheers!

In dettaglio i miei giudizi:
CANEDIGUERRA - BOHEMIAN PILSNER




TOCCALMATTO - STRAY DOG




TOCCALMATTO - GROOVING HOP

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