Torna sul blog il birrificio danese Amager Bryghus e lo fa con due birre nate a luglio in occasione dell'annuale Amarikanerdag!
Il prolifico birrificio danese non è nuovo a collaborazioni con birrifici americani. In occasione ad esempio di festival come il
Copenaghen Beer Celebration organizzato da
Mikkeller, approfitta dell'invasione di molti colleghi americani per brassare birre a tiratura limitate ma che in alcuni casi sono diventate col tempo veri e propri cavalli di battaglia di
Amager.
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Amager Bryghus - Amarikanerdag 2016 |
Il 4 di luglio, data del giorno dell'Indipendenza americana, di ogni anno, tuttavia, è lo stesso
Amager che organizza un festival in pieno stile americano, sia in fatto di tipologie di birre proposte sia di food. E in occasioni come questa vengono presentate diverse birre prodotte per quell'occasione con birrifici americani ospiti dell'
Amarikanerdag. A luglio scorso le birre presentate erano cinque, con altrettanti birrifici americani presenti.
The Lady of Cofitachequi prodotta con
Fonta Flora (North Carolina),
Game of Arms con
Cigar City (Florida),
Darkest of Suns con il girovago
Stillwater Artisanal (Maryland),
Linda – The Axe Grinder con
Linda Haug (Minnesota) e infine la
Swole Mole realizzata con i mitici
Three Floyds dell'Indiana!
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The Lady of Cofitachequi |
Ho assaggiato due di queste collaborazione. Partiamo subito con
The Lady of Cofitachequi prodotta come detto con l'interessantissimo birrificio Fonta Flora. Il nome di questa ennesima IPA è un omaggio ad una figura della storia dei nativi americani che si erano stabilizzati proprio nel territorio dove oggi sorge il birrificio americano. La leggenda narra che una donna, il primo e unico capo donna della tribù che occupava quelle terre, venne catturata dai conquistadores spagnoli in cerca di oro. Le cronache dell'epoca riferiscono che la donna riuscì a fuggire dalla prigionia e i conquistadores spagnoli non trovarono il tesoro sperato. Se avete voglia potete approfondire la storia di questa eroina d'altri tempi a
questo indirizzo. Prodotta con malti
Pilsner,
Pale,
Cara-pils e luppoli
Amarillo,
Simcoe,
Citra si presenta con un bel colore dorato leggermente velato e una bella e cremosa schiuma perfettamente bianca e persistente. Naso freschissimo (anche complice la freschezza della bottiglia stappata), che propone una ventata di frutta esotica con melone, noce pesca, papaya e ananas. In bocca ricalca l'esplosione fruttata avvertita al naso con un brevissima ed iniziale pennellata di caramello. L'avvio dolce procede in maniera crescente verso un intenso amaro finale, lungo, resinoso e fresco. Davvero ottima. Bottiglia freschissima e birra che evapora via con grande facilità.
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Swole Mole |
Le cose vanno un pò diversamente con l'altra collaborazione, quella con i mitici ragazzi di
Three Floyds. La birra è dichiarata come
imperial pils luppolata massicciamente. Al di là della forzatura nell'
imperializzare uno stile che fa della gradazione contenuta una delle caratteristiche principali, vi è anche una massiccia luppolatura americana a rendere le cose più complesse. Di colore giallo paglierino decisamente velato, presenta una bella e soffice schiuma bianca e persistente. Naso esplosivo e pungente dove l'erba tagliata e la resina prendono il predominio quasi totale totale della scena. In bocca scorre agevolmente grazie ad una buona carbonatazione che nasconde, riuscendoci in parte, la gradazione alcolica importante (7 gradi). L'intenzione della
Swole Mole è quella dimostrare i muscoli (dovrebbe esistere anche una versione, chiamata
Swole Patrol, fatta negli States e disponibile al brewpub di Three Floyds) , come dichiarato dal nome e dell'omone muscoloso in etichetta. Ed è in questo intento che la birra riesce benissimo, tuttavia come gusto personale l'ho trovata un pò troppo estrema in questa voglia di mostrarsi un peso massimo (in termini di luppolatura).
In basso trovate il solito giudizio personale globale con il sistema di rating classico del
Tasting Moment.
Cheers!
THE LADY OF COFITACHEQUI
SWOLE MOLE
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