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mercoledì 31 agosto 2016

The Lost Abbey - Framboise de Amorosa

Altra perla dall'esoterico birrificio californiano The Lost Abbey. Con la Framboise de Amorosa, il birraio Tomme Arthur si avventura per la prima volta nel mondo delle sour ales con aggiunta di lamponi.

Come accade da diversi anni a questa parte, nel giorno del mio compleanno approfitto per tirare il collo a qualche bottiglia che ho in cantina da diverso tempo. Quest'anno è stata la volta di una delle birre più rappresentative del birrificio di San Diego, The Lost Abbey.
Riprendo i miei appunti per parlarvi della Framboise de Amorosa!

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Mi sono innamorato delle loro produzioni diversi anni fa, assaggiando la loro Gift of the Magi, e da allora ho una certa "devozione", passatemi il termine, verso questo birrificio. La scelta di impostare tutta l'immagine del brand su esoterismo ed evocazioni di figure religiose è stata poi il quid pluris per la mia ammirazione. Chiariamoci, non sono birre che bevo quotidianamente, vuoi per gli elevati costi, vuoi per la difficile reperibilità. Di tanto in tanto tuttavia mi concedo il piacere di qualcuna delle bottiglie che arrivano in Europa.
La storia di Tomme Arthur e il suo ramo di stampo belga chiamato The Lost Abbey l'ho raccontata in questa occasione. La storia della Framboise de Amorosa invece parla di una cortigiana che rinnegando il paradigma di negazione che muove i Dieci Comandamenti, "Thou Shalt Not", si concede a suoi pretendenti dando libero sfogo al piacere delle carni. Nelle intenzioni di chi l'ha prodotta, stappando questa birra si verrà coinvolti in un'immaginario corteggiamento con questa donna. Ma  Amorosa beckans all and chooses few. Insomma non a tutti verrà concesso il piacere auspicato!
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Direi di abbandonare del tutto il marketing costruito attorno a questa birra e di concentrarci sul contenuto della bottiglia. La base di partenza è la Lost and Found, una possente dubbel di 8° che riposa per oltre un anno in botti che in precedenza hanno ospitato vino rosso. Durante la sua maturazione in legno vengono aggiunti in tre tempi diversi, dei lamponi. Da qui il nome Framboise. Inizialmente aveva una gradazione alcolica di 7° ma successivamente (mi pare dal 2014, chiedo eventuali conferme e smentite) l'alcolicità si è spinta sino a 8,5°!



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La meravigliosa etichetta

Dopo tante chiacchiere incontriamo questa Framboise de Amorosa che si mostra con un vestito rubino intenso con riflessi mogano. Leggermente velata forma una sottile schiuma fine, di colore bianco sporco, discretamente persistente. Al naso emerge subito il carattere apportato dall'aggiunta dei lamponi. Frutti bosco, note acetiche, sentori che rimandano al mondo del vino e un accenno legnoso.
A dispetto delle fresche note acide che emergono in fase olfattiva, l'avvio in bocca è dolce come la succosa polpa di una fragolina di bosco. Lievissimo accenno di caramello e frutta secca. Poi la bevuta prende nette derive acide, riemerge prepotente il lampone, il ribes e la ciliegia marasca. Sul finale emerge una delicata nota amarognola, che rimanda al nocciolo della ciliegia. In tutto questo ben di Dio, l'alcol si è garbatamente fatto in disparte.

Birra memorabile, costruita con eleganza e pulizia estrema. Se si è capaci nella ricerca, qualche esemplare è facilmente trovabile anche in Italia. I prezzi come detto sono alti, ma per una birra del genere una volta tanto, vale certamente la pena.

GIUDIZIO PERSONALE

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