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sabato 2 settembre 2017

Birra artigianale in alta quota! Cosa ho bevuto durante le vacanze. Parte II

Seconda parte delle mie scorribande birrose in Trentino. In questo secondo episodio vi porto a Chiusa e a Bolzano. E se ne sono bevute delle belle...

Le prime bevute in Trentino non erano state epocali, come vi ho scritto nel precedente articolo, tuttavia mi sono rifatto alla grandissima. C'è da dire che, come ho già scritto la scorsa volta, già sapevo a cosa sarei andato in contro.

Nei giorni successivi quindi ho messo nel mirino due birrifici di cui avevo letto molto e bene.
Dalla nostra ubicazione, Chiusa, o come fieramente scrivono gli autoctoni Klausen, distava una mezz'oretta di auto.
Giungiamo il martedì pomeriggio in questo grazioso e minuscolo centro, con viottoli ed edifici tipici dei piccoli paesini del Trentino che durante le mie vacanza, ho imparato ad amare tanto da lasciarci il cuore.

Il centro vale una visita a prescindere dai richiami di malto e luppolo. E' presente infatti il Monastero di Sabbiona, bellissimo edificio medievale che sorge su una rupe sopra Chiusa. Il monastero rappresenta uno dei primi edifici cristiani di tutto il Trentino ed ha avuto una grande rilevanza per la difesa di questi territori. E' visitabile percorrendo una lunga (e in salita) strada che collega Chiusa appunto, e la rupe ove è situata la fortezza. Per mancanza di tempo e forza (venivamo da un percorso trekking abbastanza faticoso fatto al mattino) noi ci siamo fermati solo al Gassl Bräu.

Dopo la piccola piazza centrale basta proseguire verso sinistra ed arrivare a Via dei Conciatori, dove al numero civico 18 si trova Gassl Bräu, brewpub gestito da Norbert Andergassen che nei primi anni del nuovo millennio decide di aprire un locale in cui si potesse abbinare dell'ottima birra alle tipiche specialità culinarie altoatesine. Il birrificio sorge accanto ad una vecchia locanda storica ma ormai chiusa, la Galelle (chiamata così per via di un'aquila rossa stampata sull'insegna).
Il locale è abbastanza grande e una volta varcato l'ingresso avrete di fronte l'impianto di produzione a vista e accessibile e sulla destra il bancone di mescita. All'esterno son presenti anche diverse sedute con tavoli, come una sorta di biergarten.

Assaggio tre delle spine disponibili. Parto con un'ottima Hell, dai toni quasi ambrati, una schiuma fine e cremosa. Il naso porta in dote fragranze di malto e crosta di pane con lievi accenni di erba tagliata. Anche la bevuta segue questo schema, semplice ma di ottima fattura, che invita a grosse sorsate e grandi quantità. La seconda birra assaggiata è la Weizen, che sia nell'aspetto visivo sia in fase degustativa si avvicina ai territori delle dunkelweizen, mostrando qualche elemento di lieve caramello. Dopo è stata la volta della loro birra stagionale. Devo ammettere che l'ho provata per curiosità e si è rivelata certamente la bevuta meno interessante del giro. La Basilikiumber è prodotta solo in estate ed è prodotta con aggiunta di basilico. L'apporto di questa erba tuttavia è tenuta molto a bada sia a livello olfattivo sia durante la bevuta, lasciando solo un tocco fresco e balsamico a fine corsa. Presente invece, un po' troppo per i miei gusti, una nota burrosa che cozza con il resto della struttura della birra.

Il viaggio continua e il mattino seguente ci siamo diretti a Bolzano!
Ovviamente la visita al capoluogo di provincia  non è stata solo relegata agli ambiti birrosi. Anche in questo caso, merita senza dubbio un giro per il centro e la visita alla cattedrale.
Percorrendo la via principale costeggiata dai tipici portici, si giunge in via Andreas Hofer 30; si giunge da Batzen Bräu, senza dubbio fra i birrifici più importanti della regione.

Il batzen era una vecchia moneta d'argento emessa nel XV secolo dal Canton Berna e diffusasi successivamente anche in zone settentrionali dell'Italia. Il significa di tale nome non è certo, alcuni lo attribuiscono al simbolo della città svizzera, ossia un orso (batz vuol dire orso), altri invece ritengono che fosse un termine dispregiativo tipo "ammasso informe". In Italia i batzen erano conosciuti anche come Rollbatzen o Rollobasso.


Nel 2012 Robert Widmann decide di aprire un brewpub all'interno della storica Ca' de Bezzi (1404) che unisse la buona cucina tipica tirolese alla produzione in loco di birra.
Il successo fu immediato a livello locale, ma con il passare del tempo la bontà dei prodotti ha varcato i confini regionali arrivando in tutta Italia; ed ora il Batzen Bräu è una tappa fondamentale per ogni appassionato che visita Bolzano. Il locale è molto caratteristico e dispone anche di molte sedute all'esterno ed è lì che ci siamo accomodati noi, gustando un ottimo tagliere misto in abbinamento alle birre. Ho approfittato del beer sampler e ne ho assaggiate ben sei delle disponibili.
Partiamo da quella che per me è stata la birra più buona di tutte le mie ferie in Trentino; la Dunkel. Esempio perfetto dallo stile, con avvolgenti note di nocciola e caramello mai stucchevoli. Mi sarei fatto un litro senza problemi. Interessantissime anche la Vienna Hell, corretta interpretazione con una piacevole struttura maltata e di panificato. Un gradino sotto nel podio delle mie preferenze colloco la Pils, con un erbaceo ben pronunciato sul finale a fare da contrappeso all'ingresso di miele, e la Weisse.


Le altre due birre in degustazione erano la GOSExy, particolarissima gose con la parte acidula più accentuata rispetto all'apporto salino; e la Colonial IPA, muscolosa IPA di quasi 7 gradi alcolici che preme molto sull'amaro e meno sull'aroma di quanto ci si attenda.
Esperienza molto bella al Batzen Bräu, locale frequentatissimo in orario di pranzo, e atmosfera davvero godereccia; come piace a me. Avrei voluto acquistare qualche bottiglia della loro "famosa" Whiskey Porter, ma un bel temporale ci ha fatto affrettare le operazioni. Poco male, un motivo in più per tornare a Bolzano.

I giorni in Trentino sono così terminati, così come le mie incursioni a tema di birra.
Vacanza indimenticabile e regione davvero interessante sotto ogni aspetto; ovviamente quello della birra compreso. C'è una cultura che qui, nel profondo sud, ancora non riesce ad attecchire e temo non lo farà mai. Quella tradizione radicata di passare i pomeriggi a chiacchierare nei biergarten accompagnati solo dal suono dei boccali di birra colmi.
Al prossimo viaggio!
Cheers!

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