Le feste e i pranzi natalizi stanno giungendo alla conclusione e già oggi che son tornato a lavoro mi sembra così lontano quel gaudio e quella spensieratezza dei giorni appena trascorsi.
Il ritorno alla normalità dopo le abbuffate di Natale devo dire che mi mette sempre un pò di malinconia.
Se mi avete seguito attraverso la pagina facebook o quella instagram avrete certamente capito che non sono rimasto a bocca asciutta in questi giorni, anzi ho onorato a dovere i giorni di ferie che mi hanno concesso a lavoro per esagerare a tavola e al bancone dei miei locali preferiti.
Come lo scorso anno ora proverò a fotografare quanto bevuto in questi oltre dieci giorni.
Il racconto non segue un ordine particolare come invece feci lo scorso anno...
Diritto d'autore..questo sconosciuto
Carissimo visitatore, sono felice che la tua passione birrosa ti abbia portato su questo portale.Augurandoti una buona navigazione, ti avverto, tuttavia, che è severamente vietato effettuare il "copia ed incolla" di un articolo o parti di esso.
Di fronte a tali comportamenti,privi di citazione, sarò costretto ad agire per vie legali contro coloro che non rispettano il sacro diritto d'autore..birrai e fruitori.
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lunedì 4 gennaio 2016
lunedì 9 novembre 2015
Buxton/Omnipollo - Yellow Belly
Dopo un bel periodo di pausa torna il Tasting Moment.
Non che in questi mesi di assenza non abbia bevuto birre degne di nota, anzi...tuttavia ho cercato di accorparle parlandone in un unico post.
Fa ingresso nella rubrica un nuovo stile, quello delle Imperial Russian Stout.
Si tratta di birre forti, nate in Gran Bretagna, patria delle porter prima e delle stout poi. Si narra che lo zar russo Pietro Il Grande, nelle sue sortite nella capitale londinese rimase folgorato da queste delizie brassicole tanto da volerle anche alla sue corte. Da qui nacque l'esigenza di aumentarne il grado alcolico per conservarle al meglio durante i viaggi verso Mosca.
La craft beer revolution ha riportato in auge anche questo stile e, come spesso è accaduto in questa rivoluzione, l'idea di partenza è stata superata e lo stile storico quasi stravolto.
Il neofita che si avvicina oggi al mondo della birra crede che le Imperial Stout siano da considerarsi tali solo se hanno un titolo alcolemico superiore ai 10 gradi. Questo è il risultato della deriva americana e sopratutto scandinava di questo meraviglioso stile. Nulla da eccepire, sia chiaro, io adoro questi esemplari, ne sono un gran bevitore, ma mi preme sottolineare che nella classica Inghilterra ci sono decine di esempi meno muscolari ma nondimeno ottimi e forse più vicini alle tradizionali imperial stout; tanto per citarne uno la Samuel Smith's Imperial Stout, 7° di equilibrio e delizia.
Dopo questa breve ma doverosa introduzione sullo stile torniamo ad interessarci alla birra oggetto del Tasting Moment. Una collaboration beer fra uno dei birrifici più interessanti dell'Inghilterra, Buxton, e uno dei birrai gipsy più folli che il nord Europa ci ha regalato, Henok Fentie di Omnipollo.
Se di lui e del suo progetto vi ho parlato in maniera approfondita in questa occasione, merita invece un fugace excursus il birrificio inglese.
Non che in questi mesi di assenza non abbia bevuto birre degne di nota, anzi...tuttavia ho cercato di accorparle parlandone in un unico post.
Fa ingresso nella rubrica un nuovo stile, quello delle Imperial Russian Stout.
Si tratta di birre forti, nate in Gran Bretagna, patria delle porter prima e delle stout poi. Si narra che lo zar russo Pietro Il Grande, nelle sue sortite nella capitale londinese rimase folgorato da queste delizie brassicole tanto da volerle anche alla sue corte. Da qui nacque l'esigenza di aumentarne il grado alcolico per conservarle al meglio durante i viaggi verso Mosca.
La craft beer revolution ha riportato in auge anche questo stile e, come spesso è accaduto in questa rivoluzione, l'idea di partenza è stata superata e lo stile storico quasi stravolto.
Il neofita che si avvicina oggi al mondo della birra crede che le Imperial Stout siano da considerarsi tali solo se hanno un titolo alcolemico superiore ai 10 gradi. Questo è il risultato della deriva americana e sopratutto scandinava di questo meraviglioso stile. Nulla da eccepire, sia chiaro, io adoro questi esemplari, ne sono un gran bevitore, ma mi preme sottolineare che nella classica Inghilterra ci sono decine di esempi meno muscolari ma nondimeno ottimi e forse più vicini alle tradizionali imperial stout; tanto per citarne uno la Samuel Smith's Imperial Stout, 7° di equilibrio e delizia.
Dopo questa breve ma doverosa introduzione sullo stile torniamo ad interessarci alla birra oggetto del Tasting Moment. Una collaboration beer fra uno dei birrifici più interessanti dell'Inghilterra, Buxton, e uno dei birrai gipsy più folli che il nord Europa ci ha regalato, Henok Fentie di Omnipollo.
Se di lui e del suo progetto vi ho parlato in maniera approfondita in questa occasione, merita invece un fugace excursus il birrificio inglese.
martedì 8 settembre 2015
Tiny Rebel, Buxton e Lervig: grande abbuffata di stout!
Nell'ultima settimana ho notato qualche ventata di novità in tema birroso nel mio piccolo paesino di provincia.
Tralasciando l'ABC che ancora latita in maniera preocuppante fra gli addetti ai lavori, qualche bottiglia degna di nota, non so per quale congiunzione astrale, è arrivata e ovviamente il mio concittadino medio non se l'è filata manco di striscio. Novità che non viene spinta da chi l'ha messa in frigo accanto alle Corona Extra (e torna all'ABC di cui sopra).
Qui ci si preoccupa magari di decantare il drink different, Draught Master, di casa Carlsberg. Roba già vecchia per chi naviga in acque birrose. Passiamo oltre comunque.
Il titolo la dice lunga, ho approfittato dell'occasione (che son certo non tornerà più visto il sospetto con cui son stato osservato quando ho scelto quelle birre piuttosto che la Corona con il limone), e mi sono fiondato su produzioni che latitano anche nei locali a visione artigianale nelle mie zone.
Tralasciando l'ABC che ancora latita in maniera preocuppante fra gli addetti ai lavori, qualche bottiglia degna di nota, non so per quale congiunzione astrale, è arrivata e ovviamente il mio concittadino medio non se l'è filata manco di striscio. Novità che non viene spinta da chi l'ha messa in frigo accanto alle Corona Extra (e torna all'ABC di cui sopra).
Qui ci si preoccupa magari di decantare il drink different, Draught Master, di casa Carlsberg. Roba già vecchia per chi naviga in acque birrose. Passiamo oltre comunque.
Il titolo la dice lunga, ho approfittato dell'occasione (che son certo non tornerà più visto il sospetto con cui son stato osservato quando ho scelto quelle birre piuttosto che la Corona con il limone), e mi sono fiondato su produzioni che latitano anche nei locali a visione artigianale nelle mie zone.
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