Diritto d'autore..questo sconosciuto
Carissimo visitatore, sono felice che la tua passione birrosa ti abbia portato su questo portale.
Augurandoti una buona navigazione, ti avverto, tuttavia, che è severamente vietato effettuare il "copia ed incolla" di un articolo o parti di esso.
Di fronte a tali comportamenti,privi di citazione, sarò costretto ad agire per vie legali contro coloro che non rispettano il sacro diritto d'autore..birrai e fruitori.

Translate

no copia/incolla

giovedì 25 giugno 2015

Storie birrose: la Bianca del Gargano.

"Ogni birra ha una storia, ogni storia ha una birra".
E mai affermazione fu più azzeccata.
Oggi voglio presentarvi un progetto molto interessante che ha unito un giovane birrificio pugliese e un ristorante molto amato del Gargano. Sto parlando del birrificio foggiano Ebers e del Ristorante al Trabucco da Mimì.

Vi ho parlato di Michele Solimando, birraio di Ebers, in diverse occasioni, in ordine cronologico in questo articolo. L'altra faccia di questa collaborazione brassicola è Vincenzo Ottaviano del Trabucco da Mimì, sito a Peschici. La scintilla per la birra artigianale in Vincenzo scatta diversi anni fa, mi racconta, quando per studio si trovava a Parma. Ma l'idea di fare una particolare birra nasce durante il suo viaggio in California alla fine del 2014. E' lì che si innamora della Orange Wheat del birrificio di Redlands Hangar 24. Al suo ritorno decide di voler realizzare la sua Orange Wheat, legandola fortemente al territorio in cui vive, il Gargano.
Sulla sua strada incontra Michele, che nelle sue produzioni dà sempre molta attenzione al legame territoriale. Nasce così l'idea della Bianca del Gargano.
Il nome scelto è un richiamo allo stile di riferimento scelto, quello delle blanche o witbier; birre di frumento dall'aspetto opalescente e lattiginoso ed aromatizzate con scorze d'arancia e coriandolo.
Il Gargano è famoso, oltre che per la bellezza del paesaggio e del mare, anche per i suoi agrumeti ed alcuni di questi sono col tempo divenuti presidi Slow Food. E' il caso delle arance utilizzate per la Bianca, che provengono dall'aranceto di Rocco Afferrante di Vico del Gargano. Un'ulteriore caratterizzazione di questa Bianca è l'impiego delle zagare raccolte nel bioagrumeto di Pizzicato a Calenella. La ricetta si arricchisce di fiocchi d'avena e ovviamente coriandolo.
Il mio primo incontro con la Bianca del Gargano è avvenuto a maggio, quando ho avuto il piacere di assaggiarla ancora in fasce ma già aveva una chiara e precisa identità. Mi appresto così ad incontrarla di nuovo ora che è giunta alla maturità.

Non inganni il colore della foto. Il bicchiere si colora di un giallo paglierino torbido con lievi sfumature aranciate. La testa di schiuma è perfetta, bianca, fine e moderatamente persistente. Al naso si avverte la parte floreale ed agrumata. In seconda battuta fa capolino il coriandolo e una leggera nota di frumento. In bocca ha un corpo snello e una buona carbonazione. Lieve imbocco di cereali poi scorre lungo linee agrumate e lievemente erbacee. La nota acidula del frumento fa capolino a fine corsa prima di lasciare il posto ad un retrogusto amaro da scorza d'arancia che pulisce bene il palato.
Birra pensata per l'estate e realizzata molto bene a mio avviso. Io l'ho bevuta su un trancio di pesce spada grigliato e l'abbinamento si è rivelato più che azzeccato. Il Trabucco da Mimì offre specialità di pesce di ogni tipo, quindi direi che il matrimonio cibo-birra è già fatto. 
La prima uscita della Bianca è prevista per sabato 27 giugno ovviamente presso il Trabucco a Peschici.
Cheers!

Nessun commento:

Posta un commento