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martedì 9 giugno 2015

Birre d'estate

Astronomicamente parlando per l'inizio dell'estate si deve ancora attendere una decina di giorni, ma qui in Puglia da una settimanella le temperature sono decisamente estive.
Io e il caldo non è che andiamo proprio d'accordo, diciamo pure che non lo sopporto affatto. Ok, va decisamente meglio.
Una cosa positiva dell'estate però ci sta: i medici consigliano di bere molto e spesso.
E io prendo al volo il consiglio e mi rinfresco nel modo che so fare meglio: bevendo birra.
Ma bere una imperial stout con 38° all'ombra non mi pare un'ideona nonostante il mio amore verso quello stile. Sotto allora con birre leggere e dissetanti, di bassa gradazione alcolica ma capaci ugualmente di regalare grandi emozioni.
Session beer si usa dire in gergo; birre da bere a litri, uso dire io.
E allora ecco una carellata degli stili a cui affiderò la cura della mia sete estiva.



SESSION IPA
In sostanza è una IPA con un range alcolico che si attesta decisamente sotto i 5,5°. Di esempi ce ne sono a caterve in Italia e all'estero. Negli ultimi due anni c'è stata una vera e propria esplosione e ormai si trovano in ogni beershop che si rispetti. All Day IPA dell'americana Founders, Neck Oil dell'inglese Beavertown, una della serie #n Session dell'italianissimo Vento Forte. Personalmente credo di aver trovato la mia birra dell'estate qualche sera fa. Si tratta delle Thirsty Frontier dei girovaghi danesi di To Øl. Luppolata con Citra, Simcoe e Mosaic regala una bevuta che si muove lungo le linee aromatiche di melone retato e pompelmo rosa.

BELGIAN ALE
Il Belgio, patrimonio mondiale della diversità birraria (semicit.), ci regala grandissime soddisfazioni anche quando si tratta di birre da buttare giù a litri. La Taras Boulba  prende il suo nome dal racconto di Gogol' ed è una delle birre di punta del birrificio belga Brasserie De La Senne. Quattro gradi e mezzo, un generoso profilo luppolato e una speziatura sorprendente la rendono perfetta per rifocillarsi dopo una giornata rovente. Ma il giovane birrificio propone anche la Zinnebir, i gradi salgono a sei ma la facilità di bevuta resta su livelli estremi. In Italia abbiamo la Zest di Extraomnes di cui vi ho parlato in questa occasione. Torniamo in patri belga e citiamo la leggendaria Estivale della Brasserie Artisanale de Rulles.

GOSE
Ci spostiamo in Germania, nella Bassa Sassonia dove nella città di Goslar nacque questo particolare stile di birra. L'acqua utilizzata per produrre queste birre era ricca di minerali (in particolare il sale) in quanto la zona era nota per le numerose cave di estrazione. La città dove però questa tipologia ha avuto maggiore successo è Lipsia. Lì oggi si trovano queste birre ad alta fermentazione prodotte con un'elevata percentuale di frumento (come avviene per le weisse) ma con l'aggiunta di sale, coriandolo e lattobacilli. Birre non facili da trovare e ancor meno da bere, ma che a mio avviso hanno un potere dissetante elevatissimo. Acidità marcata, note salate e speziatura molto accentuata sono le caratteristiche di queste specialità tedesche. Oltre alla meravigliosa Gose di Bahnhof, non posso non citare l'altra gose per eccellenza, quella della Döllnitz Ritterguts. Capolavori e capostipiti di questo stile. Ultimamente la moda ha portato ad una rivalutazione di queste birre con una strizzata d'occhio verso il modernismo. Pur lontana dalle caratteristiche degli esempi citati, ho gradito molto la Beautiful & Strange della coppia Brewfist-De Molen. In Italia mi son piaciute la Kisse Me Lipsia del Birrificio del Ducato bevuta alla prima edizione di Fermentazioni e la Su De Doss assaggiata il giorno della sua presentazione al Lambrate a giugno di qualche anno fa.

Come avete letto da bere ce n'è in abbondanza. Non resta che caricare i frigoriferi e posizionarsi sotto al condizionatore.
E voi avete provato una di queste birre?
Come combattete il caldo torrido che è in arrivo?
Cheers!

(immagini tratte dal web)

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