Quaresima tempo di digiuni e riti religiosi in voga da tempi antichissimi.
La vita nei monasteri è da sempre stata avvolta da una nube di suggestione e misticismo sopratutto durante il periodo che precede la Pasqua.
Già all'epoca romana i fedeli erano soliti digiunare nei due giorni che precedevano la Pasqua del Signore, solo successivamente la Chiesa impose l'estensione del periodo di digiuno ed astinenza a 40 giorni.
La vita nei monasteri chiaramente fu quella che maggiormente venne influenzata dia dettami del Vaticano. Per la prima volta intorno al 1600 per far fronte al digiuno imposto durante il periodo quaresimale i monaci appartenente all'ordine di San Francesco da Paola, in Germania, producevano una birra più forte ed alcolica adatta alla sostituzione dei pasti.
Questa sorta di pane liquido era in linea con il principio secondo il quale assumere queste birre non infrangeva il digiuno quaresimale: liquida non frangunt ieiunium.
Nacquero così le doppelbock, di cui vi ho diffusamente parlato in questa occasione presentandovi uno degli esempi più famosi nonchè più autentici di tale stile: la Celebrator di Aying.
Io che non sono di certo un santo, ho accolto e fatto mia solo l'ultima parte delle abitudini dei monaci e quindi mi sono buttato a capofitto sulle birre quaresimali.
La scelta è ricaduta sulla versione prodotta dalla Breuerei Heller, universalmente conosciuta come Schlenkerla.
Le meraviglie affumicate targate Schlenkerla ve le ho presentate in questo articolo di dicembre, così come la sua storia fortemente legata alla persona di Andreas Graser, storico proprietario della
Brauerei Heller Trum che a causa della sua andatura claudicante si guadagnò l'appellativo schlenkerla, ossia persona zoppa.
Vale la pena sottolineare sin da subito che la birra quaresimale, o come riportato in etichetta in latino cerevisia quadragesimae, del birrificio di Bamberga non è una doppelbock!
E' prodotta con una miscela di malto chiaro e il classico malto affumicato della casa ed ha una gradazione di 5,5°. E' disponibile solo dal mercoledì delle Ceneri fino alla Pasqua.
Andiamo allora a stapparla questa Fastenbier. Si mostra con una veste ambrata lievemente velata sormontata dal un cappello di schiuma bianco sporco, abbondante e molto persistente.
Al naso emerge subito la nota di speck, scamorza affumicata, fumo e cenere. Non si rileva tuttavia l'intensità olfattiva della rauchbier. In questa Fastenbier le note affumicate sono magicamente mitigate da sentore di miele e un accenno lievissimo di caramello. In bocca si presenta con un buon corpo e una carbonazione lieve. L'avvio è di miele di castagno e crosta di pane. Poi emergono immediatamente le note affumicate, carne, speck e scamorza affumicata. Il finale è lievemente erbaceo.
Ancora una volta una birra memorabile per uno dei miei birrifici preferiti.
In giro si trova ancora qualche bottiglie, vi consiglio di attenervi ai dettami quaresimali e di consumarne in grosse quantità.
E così sia!
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lunedì 21 marzo 2016
Birre quaresimali: Aecht Schlenkerla Fastenbier
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