Diritto d'autore..questo sconosciuto
Carissimo visitatore, sono felice che la tua passione birrosa ti abbia portato su questo portale.
Augurandoti una buona navigazione, ti avverto, tuttavia, che è severamente vietato effettuare il "copia ed incolla" di un articolo o parti di esso.
Di fronte a tali comportamenti,privi di citazione, sarò costretto ad agire per vie legali contro coloro che non rispettano il sacro diritto d'autore..birrai e fruitori.

Translate

no copia/incolla

giovedì 3 marzo 2016

Degustazioni random #1

Era l'aprile dello scorso anno quando vi parlai di una delle degustazioni che periodicamente organizziamo con amici.
La formula anche stavolta è la stessa, ognuno di noi condivide con gli altri qualche bottiglia che ha in cantina. Per me è stata l'occasione per provare delle birre appena arrivate in Capitanata!
Base di ritrovo, Amarillo 34, il piccolo paradiso birroso sito in Via Dante 42 a Foggia.

Dei recenti campioni dell'ultimo GBBF, i gallesi di Tiny Rebel, avevo assaggiato qualcosa tempo fa che non mi aveva lasciato propriamente convinto. Partiamo il tasting con la loro Fubar, un profumatissima pale ale di 4,4° che regala un elegante floreale all'olfatto con punte di succosa frutta a polpa gialla. In bocca è facilissima da bere e rispolvera quanto avvertito nella fase olfattiva. Pulita e ben fatta.

Poi è la volta della birra che ha permesso a Tiny Rebel di trionfare in estate al GBBF 2015, quell'impronunciale Cwtch la cui coloratissima etichetta la rende davvero accattivante. Il birrificio la colloca nell'alveo stilistico delle red ale, ma la birra ha ottenuto la palma di Champion Beer of Britain nella categoria best bitter. Il colore rispetta fedelmente i canoni dello stile dichiarato dai gallesi, ed è quindi ambrata con riflessi rossastri. Naso che offre spunti di caramello e biscotto in prima battuta, mentre seguono toni di agrumi, pompelmo e un tocco citrico. La bevuta è molto piacevole, l'avvio dolce del malto lascia piano piano spazio a fresche note di pompelmo rosa e arancia, tuttavia senza eccedere in estremismi. Direi che con queste due birre, il birrificio gallese mi ha dato davvero una buona impressione confermandomi quanto sostengo io sempre da anni; bisogna provare più volte una birra o un birrificio (anche a distanza di tempo) per farsene un'idea precisa.

Una delle due birre portate dal sottoscritto è la delizione Spring, l'amber ale dell'italianissimo Hammer. Una birra che conosco abbastanza bene e che ho sempre trovato davvero ben fatta. Era
giunta quindi l'ora di condividere le impressioni con gli altri miei compagni di bevute. Rosso rubino con una bella schiuma ocra cremosa e di buona persistenza. Un tappeto di fiori al naso con elegante intermezzi di biscotto e accenni di caramello. Nella bevuta non troviamo sorprese rispetto all'aroma. Buona scorrevolezza, corpo medio e un piacevole finale amaro.
Pohjala birre Virmalised Pesakond Topeltnelson Hammer Spring Tiny Rebel Fubar Cwtch birre recensioni diario birroso blog birra artigianale

Del birrificio estone di Põhjala ero rimasto favorevolmente impressionato dalla massiccia porter Must Kuld, stavolta invece abbiamo stappato in serie la Virmalised, un'IPA, la Pesakond, una Black IPA o Cascadian Dark Ale che dir si voglia, e infine la Topeltnelson, la double IPA della linea speciale.
La Virmalised si presenta in vestito color arancio con una bella schiuma cremosa e persistente. Naso di media intensità olfattiva dove si scorgono comunque note di arancia rossa e mango. Decisamente meglio in bocca dove presenta una buona base di biscotto da fare da contrappeso al cuore luppolato. Una buona interpretazione. La Black (Forest) IPA ha in etichetta un simpatico coniglietto bianco a fumetto. La ricetta prevede l'utilizzo di mirtilli e punte di abete rosso. Olfatto straordinariamente fresco, resinoso con punte di frutta esotica, melone ed ananas. In bocca spiazza del tutto. Attacco di frutta dolce con una decisa pennellata di frutti di bosco. Note torrefatte non pervenute. Particolarissima ma davvero buona! La rassegna estone si conclude con la double IPA, che è quella che mi ha convinto meno, ma a sua parziale "giustificazione" ci sta il fatto che non sono un amante delle double IPA. Copione abbastanza classico al naso con note di caramello molto accentuate, mango, papaya e uva spina. In bocca è massiccia e si avvia con toni dolci per poi virare in territori amari. L'alcol c'è (8,2°), e non fatica più di tanto per nascondersi. Finisce lungamente amara.
La serata si conclude con una deliziosa imperial stout di Poppels, di cui vi ho parlato già in questo articolo!

Tasting decisamente soddisfacente. E' sempre un piacere condividere bottiglie e sopratutto opinioni con altri appassionati. E' questo lo spirito che mai si deve perdere di vista quando si beve una buona birra.
Cheers!

Nessun commento:

Posta un commento