Alla Roma birraria appartengono esponenti di grande spicco dell'intero movimento italiano, uno di questi è certamente Mirko Caretta.
Nasce come fotografo e si fa spazio nel mondo artigianale collaborando inizialmente, come fotografo appunto, con Leonardo Di Vincenzo di Birra del Borgo e Luigi Serpe di Maltovivo.
La birra artigianale prende sempre di più piede nella sua vita tanto che nel 2007 decide di aprire un beershop in zona Marconi, a Roma chiaramente. Il nome è d'impatto: Bir&Fud Bottega e diventa in poco tempo un vero e proprio riferimento per l'appassionato romano e non solo.
Qualche anno più tardi, nel 2011, avvia il primo birrificio itinerante italiano, assieme all'amico Marco Chiossi, con l'intento di produrre birre in giro per l'Italia. Nascono i Buskers! Come gli artisti di strada, a cui il nome si riferisce, anche loro si muovono in lungo e in largo per produrre la propria arte: fare birra!
Siamo ai primordi delle beerfirm, ma le basi di un progetto solido ci sono fin da subito e il successo arriva immediatamente.
Nel 2013 decide di aprire un locale che porti il nome del progetto e che ospiti non solo le proprie produzioni ma anche un'attenta selezione di birrifici italiani e stranieri, naturale prolungamento del grande lavoro iniziato con il beershop.
Nelle mie sortite romane cerco di non farmi mai mancare un salto al Bir&Fud Bottega, considerandolo uno dei beershop più forniti di tutta Italia, e uno dei pochi con una sezione dedicata alle birre vintage con bottiglie davvero pazzesche!
E' successo anche a fine gennaio, e ho scelto di acquistare fra le altre cose, una delle ultime creazioni
di Buskers, la Gosebuskers!
Lo stile di ispirazione è quello delle gose, le celebri birre al sale di Lipsia, ma con decisive variazioni sul tema.
Etichetta Dave |
Iniziamo con il dire che ne esistono due versioni: una in collaborazione con Birra del Borgo prodotta con lievito recuperato da Oude Gueuze di 3 Fonteinen del 2005. La ricetta si completa con l'aggiunta di malto d'orzo affumicato, sale affumicato norvegese, pepe e coriandolo.
La seconda versione invece è stata prodotta in collaborazione con MC 77 e prevede oltre al solito lievito recuperato da un lambic, frumento, sale rosa dell'Hymalaia e mosto crudo di Vernaccia.
Le etichette, le mie preferite in assoluto (pensate che l'etichetta della Dave per mesi era il mio sfondo del desktop XD), sono affidate al geniale artista spagnolo Felideus.
Nella Gosebuskers ci sono i quattro acchiappafantasmi e uno Slimer in versione luppolo!Magnifica!
Veniamo alla birra che si presenta con un colore oro antico con sfumature rosa. La schiuma è finissima, bianca e poco persistente. Naso freschissimo che regala subito delicate note vinose, di uva bianca e fragola. In bocca ha una carbonazione vivace e un corpo esile. Le sensazioni boccali ripropongono quanto avvertito al naso, lieve inizio di crackers, poi si avvia subito in territori acidi con punte aspre che ricordano i frutti rossi acerbi, lieve è la sensazione salata che si avverte. Birra molto profumata e dissetante, ma forse non semplicissima per palati poco affini a sour beers.
Produzione particolare, chiaramente molto distante dalle classiche gose, della quale mi ha colpito positivamente il giusto equilibrio fra l'apporto del sale e quello del mosto di Vernaccia.
GIUDIZIO PERSONALE
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