Sabato grande giornata di degustazioni! Trittico importante e di livello elevatissimo. Scopriamo nel dettaglio cosa abbiamo stappato!
Ricca giornata quella di sabato! Un caro amico decide di tornare per qualche giorno nella sua città natale, e allora quale migliore occasione per riunirci e stappare qualcosa?
La scelta delle birre è ponderata bene!
Nel tempo abbiamo costituito una discreta cantinetta con alcuni acquisti condivisi; si tratta perlopiù di birre molto costose che è conveniente oltre che utile e sicuramente più interessante condividere con altre persone.
Decidiamo di partire dalla
Wee Heavy del birrificio americano
AleSmith! Sono sempre grandi emozioni quando si ha la possibilità di assaggiare qualche produzione del birrificio di San Diego, in California! Nome che non lascia spazio a libere immaginazioni. la
Wee Heavy è l'interpretazione di AleSmith della
wee heavy/scotch ale scozzesi.
|
AleSmith - Wee Heavy |
Birra di grande carattere, che fanno del malto la parte preponderante. Non siamo riusciti in nessun modo a reperire alla data di imbottigliamento di questo esemplare, normalmente il birrificio segna questa informazione sul retro ma sulla nostra bottiglia non v'era traccia del canonico inchiostro giallo! Poco male, per certo sappiamo che la nostra bottiglia ha passato un intero anno nella mia cantina. Si presenta visivamente secondo i dettami stilistici, colorando il bicchiere di un intenso mogano con riflessi bruni e una schiuma color cappuccino cremosa e di media persistenza. All'olfatto presenta eleganti note di malto, caramello e toffee. I toni dolci non risultano stucchevoli anzi, si arricchiscono di note di frutta secca, fichi secchi. Pulizia olfattiva davvero notevole! Con un complesso aromatico di questa portata non puoi far altro che aspettarti ciò che nei fatti ti ritrovi in bocca. Poche bollicine, consistenza oleosa e un corpo imponente sul quale si innestano note di caramello e melassa, noci e prugna sotto spirito. Nel finale emerge anche la statura alcolica che pulisce il palato dopo il tripudio maltato. Birre molto ben fatta, calda ed avvolgente. Il collaudato formato da 75cl è perfetto per un'equa divisione della bevuta che in caso contrario, e per i miei gusti, diventerebbe eccessivo.
|
Struise - Cuvèe Delphine |
La seconda birra in ordine di stappo è la
Cuvèe Delphine del birrificio
Struise! La base di partenza di questa cuvèe è la
Black Albert, la poderosa
imperial stout dedicata ad
Alberto II re dei Belgi fino al 2013. Ve ne parlai in maniera più diffusa e precisa in
questo articolo dello scorso maggio. Dicevo che si parte dalla Black Albert, che finisce in botti ex Four Roses per 12 mesi. Originariamente chiamata come
4 Black Roses ma per evitare problemi legali con la distilleria del Kentucky, decisero di cambiare subito il nome in
Cuvèe Delphine. Corsi e ricorsi storici, come nel caso della Black Albert, anche questa birra attinge dalla storiografia della corona belga. L'etichetta, sulla quale campeggia la frase "
Truth can set you free", "
la verità ti rende libero" è disegnata dall'artista
Delphine Boël. Cosa c'entra la corona belga vi starete chiedendo? Delphine pare sia la figlia illegittima del re dei Belgi
Alberto II.
Qui potete trovare qualche informazione in più sulle querelle legale che si è scatenata. Torniamo alla birra che dopo il 2014 ha abbassato il suo grado alcolico dai 13° originari della
Black Albert a 11°. Basta chiacchiere, è il momento di versarla! Si presenta con elegante abito nero e un ricco (a dispetto della foto :-P) cappello di schiuma color cappuccino, cremosa e abbastanza persistente. Al naso emerge immediatamente l'apporto del bourbon. Poi note di vaniglia, legno umido e uvetta bagnata di whisky. In bocca è morbida ed avvolgente con una carbonatazione modesta e un corpo pieno. Caramello e melassa danno il benvenuto per poi lasciare spazio ed aprirsi a note di vaniglia, bourbon e caffè appena tostato! Alcol nascosto in maniera magistrale quanto subdola che mostra la sua presenza solo nel finale di bevuta e
retrolfattivamente! Birra memorabile, una delle più buone di Struise a mio avviso.
|
Nogne - Dark Horizon Fourth Edition |
La terza birra in degustazione era la
Dark Horizon Fourth Edition prodotta dal birrificio norvegese
Nøgne Ø. Prodotta per la prima volta nel 2007 in soli 6000 esemplari, è stata replicata negli anni successivi sino ad arrivare alla quarta edizione che è quella in nostro possesso. Curatissima la confezione, al pari della
Sweet Horizon di cui vi ho parlato in
questa occasione, che prevede una scatolina di forma triangolare che contiene a sua volta una carta di colore rosso che avvolge la bottiglietta da 25cl! Marketing, packaging e il fatto che è una birra ritirata dal mercato e mai più riprodotta fanno lievitare il prezzo in maniera esponenziale. Nerissima, come una notte norvegese, forma un modesto strato di schiuma marrocina di scarsa persistenza. Al naso la cosa che ermege immediatamente è la statura alcolica di questa birra: 16 gradi! E' tanto il caffè che si avverte, in grani e in chicchi, poi ancora orzo tostato, cacao amaro e cenere. Ti aspetti una birra poderosa anche in bocca mentre si presenta docile nella carbonatazione e con un corpo da pesi welter che a stento sostiene la complessità della bevuta che sostanzialmente ricalca quanto avvertito al naso. Il rassicurante avvio zuccheroso di melassa e caffè bruciato dura poco, è il caffè e le tostature che prendono la scena senza esitazione. Si scorge qualche nota di frutti scuri e legno bruciato. L'alcol arriva imperioso sul finire di bevuta, asciugando il palato. E' una birra estrema, nei costi, nella reperibilità e nell'esecuzione. Berla in solitaria potrebbe risultare arduo e noioso anche per i più avvezzi a queste produzioni. Ma del resto è dal birrificio stesso che consigliano "
Share Dark Horizon with someone you think deserves it.".
Cheers!
Nessun commento:
Posta un commento