Diritto d'autore..questo sconosciuto
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mercoledì 30 novembre 2016

Brauerei Weihenstephan - Weihenstephaner Vitus

Torno a parlare di uno dei birrifici più antichi d'Europa, Bayerische Staatsbrauerei Weihenstephan, con una delle birre più apprezzate e rappresentative, la weizenbock Vitus.

Era da un pò che non mi capitava di bere la storica weizenbock Weihenstephaner Vitus, e con le prime avvisaglie di freddo intenso è stata certamente un'ottima idea. Ringrazio il sito Iperdrink per la bottiglia omaggio che sono andato a stappare.

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Weihenstephaner Vitus
Al pari della doppelbock Korbinian dedicata a San Corbiniano di cui vi ho parlato qui, anche la Vitus nasconde una caratteristica storia che attinge dalla tradizione religiosa.
Non si hanno notizie certe riguardo alla data e al luogo di nascita di San Vito Martire, ma se andiamo a consultare l'agiografia scopriamo che i natali vengono fatti risalire al III secolo in una cittadina siciliana, Mazara del Vallo. Pare che San Vito sin da fanciullo operò molti miracoli nella sua cittadina d'origine, e per questo motivo fu incarcerato e torturato senza mai perdere la fede. Pare sia stato liberato miracolosamente da un angelo che lo condusse in Lucania insieme al precettore Modesto e la nutrice Crescenzia. La sua fama di guaritore spirituale crebbe a tal punto da portarlo al cospetto dell'imperatore romano Diocleziano che lo supplicò di liberare il figlio dal demonio. Dopo questa sorta di esorcismo, fu lo stesso imperatore a condannarlo al martirio.

martedì 22 novembre 2016

Brasserie Dieu Du Ciel! - Péché Mortel

Dal birrificio canadese di Dieu du Ciel! ecco la poderosa Péché Mortel, un'autentica perla del panorama brassicolo mondiale!

Anche se qui le temperature ancora non hanno conosciuto una vera e propria picchiata verso il basso, il clima è decisamente consono per gustare qualche birra dal tenore alcolico più elevato.
Da grande amante delle imperial stout, appena ne ho l'occasione ne acquisto molte, bevo diverse e in molti altri casi metto da parte in cantina per valutarne l'evoluzione.
Generalmente se ho possibilità di prendere un paio di bottiglie per etichetta, mi impongo il piacevole esercizio dell'assaggio immediato e poi dell'assaggio dopo qualche anno.
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Mi piace molto il modo di fare birra di questi canadesi di Dieu Du Ciel! ed è davvero un bene trovare, da qualche anno a questa parte, le loro birre più frequentemente nei nostri beershop.
Della loro storia e delle birre che ho avuto modo di provare nel corso del tempo vi parlai in questo articolo. Sul blog di Portale Birra invece vi parlavo in maniera dettagliata di una loro birra, la Aphrodisiaque.

giovedì 17 novembre 2016

St. Peter's Brewery - Ruby Red Ale

Ospito sul blog un bell'esempio di red ale in pieno stile britannico: la Ruby Red Ale del birrificio St. Peter's!

Continuo a stappare gli omaggi che Iperdrink mi ha gentilmente inviato e stavolta è il turno di uno dei birrificio più conosciuti dell'Inghilterra: St. Peter's Brewery!
Nella contea di Sulfok, nel nord-est dell'Inghilterra, John Murphy, un ex professore di marketing, decide di avviare un birrificio all'interno di un vecchio edificio agricolo immerso nella campagna inglese ed attorniato dal classico fossato. Era molto comune infatti, negli edifici dell'Anglia orientale, la costruzione di questi fossati a protezione delle case e dei villaggi dall'avanzata dei Vichinghi . I villaggi della zona prendono il nome dei santi ed è per questo motivo che John Murphy decide di chiamare la sua creatura St. Peter's Brewery vista anche la vicinanza con l'omonimo municipio.
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St. Peter's Ruby Red Ale

Segno distintivo del birrificio è certamente l'utilizzo di una particolare bottiglia, replica delle fiaschette per alcolici utilizzate nel 1770 da Thomas Gerrard, proprietario di una locanda a Gibbstown, sulle rive del fiume Delaware, vicino Filadelfia.

lunedì 14 novembre 2016

A Tu per Tu con....Angelo Scacco di La Fucina

Ai microfoni virtuali di Diario Birroso stavolta c'è Angelo Scacco, birraio e fondatore del birrificio molisano La Fucina!

Le battute sull'esistenza del Molise e dei suoi abitanti davvero si sprecano, ma fortunatamente i molisani sono dotati di grande autoironia e rispondono alle frecciatine con un sorriso.
Un centinaio di km mi separano da questi territori e in questo ultimo anno di scorribande alcoliche, ho avuto modo di toccare con mano il grande fermento che questa piccola regione sta vivendo. Ve ne avevo già parlato in questo articolo del FrankenBier Fest di Campobasso tenutosi dai ragazzi di Hops Up. In quell'occasione ho conosciuto Angelo Scacco, birraio e fondatore del birrificio La Fucina di Pescolanciano in provincia di Isernia. Dopo quella serata passata in sua compagnia ci siamo incontrati nuovamente in altre occasioni fino a che non abbiamo deciso di rendere pubblico cosa ci siamo detti! Angelo è un tipo molto diretto, molto ironico e cosa non meno importante ha la grande dote dell'autoironia. Tenendo bene in mente questa cosa, tuffatevi in questa chiacchierata!


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Ciao Angelo, benvenuto su Diario Birroso! Parlaci un pó del tuo progetto, La Fucina, come nasce, da quante persone è composto e quale è la vostra filosofia.
Grazie mille a te! Diario Birroso a noi ci piace assai…non ho detto a caso noi, perché negli ultimi tempi molti stanno identificando la Fucina con me, che oltretutto sono un sedicente birraio, ma in realtà La Fucina è un progetto molto ampio, compagine societaria composta da 3 soci, io, Giovanni Di Salvo e Gilbert Padula (socio americano con la passione per la birra artigianale), ma quello che ci rende più orgogliosi è aver potuto assumere 2 ragazzi di Pescolanciano, Simone del Matto (mio secondo birraio) e Nicolangelo Pellegrino (Logistica)…questo perché il nostro paese, Pescolanciano, da tempo non vedeva iniziative imprenditoriali, e La Fucina è stata di incentivo per tutti noi, nel cercare di smuovere questa immobilità. Siamo ancora più soddisfatti se ci guardiamo indietro…La Fucina è nata appena 4 anni e mezzo fa…nel marzo 2012…ed eravamo solo una beer firm, quindi abbiamo prodotto utilizzando impianti di altri, utilizzando le ricette da homebrewers che avevamo elaborato negli anni. Se poi aggiungiamo che io e Giovanni siamo tornati in Molise dopo diverse esperienze fuori regione, mi sembra chiaro il motivo per cui traspare tanto orgoglio nelle mie parole. Tornando con i piedi per terra, anzi con la faccia sotto i tuoi piedi, mi pare chiaro che siamo un birrificio con una altissima concentrazione di cazzari, perché ci piace vivere questo mondo in maniera poco seria, poco bacchettona, da qui i nomi di alcune birre, da qui i miei siparietti durante i tap take over oppure gli eventi birrai (non capita spesso che un birraio dica: a me questa mia birra mi fa cagare). Credo che tutta questa nostra voglia di rompere degli schemi che si stanno costruendo, derivi dalla mia passata esperienza professionale (si dice che io sia stato un consulente di strategia aziendale), in pratica vengo da un mondo nel quale domina la formalità ed a volte le sovrastrutture. Ecco visto che sono riuscito ad avere una mia azienda…non vedo perché io non possa rompere certi schemi che mi stanno alquanto sui cosiddetti. Però voglio chiarire che siamo cazzari alla radice, ma solo dal punto di vista comunicativo…qui il primo punto è che le birre devono essere buone, fatte bene e che quando si deve faticare nessuno, me in primis, si può tirare indietro (aspetti positivi e negativi del mio lavoro precedente me li sono portati dietro).

mercoledì 9 novembre 2016

Birra del Bosco - Dark Deer

Esordio su Diario Birroso per il birrificio trentino Birra del Bosco! Ho assaggiato la loro interpretazione di una porter: la Dark Deer!

Grazie al gradito assaggio fornitomi da Iperdrink, ho potuto conoscere una realtà che fino ad oggi non conoscevo, non avendo mai incrociato le sue produzioni.
Marco Pederiva e Gabriele Tomasi sono due compagni di liceo che dopo aver seguito strade diverse dopo il diploma, decidono di ritrovarsi sotto il segno della birra artigianale.
Nasce così nel 2013 a San Michele all'Adige, in provincia di Trento, Birra del Bosco, con lo scopo di creare "birra vera, birra senza compromessi"

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Birra del Bosco - Dark Deer
La parte grafica è davvero molto bella e incarna perfettamente il nome che hanno scelto di adottare. Ogni etichetta raffigura un diverso animale e sul retro vi è una simpatica storia, e la cosa mi piace parecchio, devo dire!
Mentre Gabriele si occupa della parte commerciale, in sala cottura c'è Marco che propone una linea classica composta da sei birra; la Bitter Owl (una bitter), la Fox Tail (red ale), la Pale Whale (una golden ale), la Froggy Hops (un'IPA), la Weissbear (una weisse) e la Dark Deer, oggetto dell'articolo odierno. Accanto a questa linea vi sono due stagionali, una saison chiamata Surama e un'american pale ale (Atanea); e due collaborazioni: Pale Air e Barbabosco con il birrificio Barbaforte.

martedì 8 novembre 2016

Birra Nursia - Bionda

Appuntamento con Birra Nursia, il birrificio sito nel monastero di San Benedetto a Norcia e gestito interamente dalla comunità di frati benedettini che dopo i terremoti del Centro Italia sta vivendo un momento molto difficile.

L'articolo odierno non è pura e semplice condivisione delle mie impressioni su una birra, ma vuole essere un piccolo aiuto per questa comunità religiosa che sta vivendo un momento delicatissimo.
Siamo tutti a conoscenza delle nefaste notizie provenienti dall'Italia centrale e sopratutto dalla città di Norcia messa in ginocchio dalle scosse del 30 ottobre scorso.
Basilica di San Bendetto a Norcia
Uno dei simboli della città di Norcia è certamente la basilica di San Benedetto, fulgido esempio di architettura medioevale apprezzata in tutto il mondo. Di questo capolavoro di arte ad oggi resta soltanto la facciata con l'inconfondibile rosone che si affaccia sulla piazza principale della cittadina umbra.

Birra Nursia
Nel vicino monastero di San Benedetto dal 2012 la comunità benedettina, prendendo spunto dalle secolari tradizioni monastiche belghe nella produzione della birra, ha deciso di dedicarsi a questa attività. Nasce così Birra Nursia la cui vendita, come specificato sul sito ufficiale ".... serve a garantire che i secolari canti latini vengano intonati quotidianamente all’interno delle antiche mura, in constante bisogno di ristrutturazione, e che i futuri monaci e i pellegrini abbiano un posto che si possa chiamare casa." Il birrificio era attivo fino a quella maledetta domenica mattina di ottobre, quando è stato spazzato via assieme al resto della basilica e del monastero.
In realtà le opere di ristrutturazione dei locali adibiti al birrificio erano già di prossima realizzazione, ma dopo i tragici eventi sono diventati necessari per il prosieguo della attività di birrificazione.
Mai come adesso la comunità religiosa, al pari della popolazione colpita da questa sciagura, ha bisogno della solidarietà degli italiani per cercare di dare speranza ad una veloce ricostruzione che possa portare al ritorno ad una vita serena.
Per chi volesse avere maggiori notizie sui progetti di ricostruzione e sulle modalità per effettuare donazioni alla causa, può recarsi a questo link.

lunedì 7 novembre 2016

Degustazioni random #3: AleSmith-Wee Heavy, Struise-Cuvèe Delphine e Nogne-Dark Horizon

Sabato grande giornata di degustazioni! Trittico importante e di livello elevatissimo. Scopriamo nel dettaglio cosa abbiamo stappato!

Ricca giornata quella di sabato! Un caro amico decide di tornare per qualche giorno nella sua città natale, e allora quale migliore occasione per riunirci e stappare qualcosa?
La scelta delle birre è ponderata bene!
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Nel tempo abbiamo costituito una discreta cantinetta con alcuni acquisti condivisi; si tratta perlopiù di birre molto costose che è conveniente oltre che utile e sicuramente più interessante condividere con altre persone.
Decidiamo di partire dalla Wee Heavy del birrificio americano AleSmith! Sono sempre grandi emozioni quando si ha la possibilità di assaggiare qualche produzione del birrificio di San Diego, in California! Nome che non lascia spazio a libere immaginazioni. la Wee Heavy è l'interpretazione di AleSmith della wee heavy/scotch ale scozzesi.

giovedì 3 novembre 2016

A Tu per Tu con...Enrico Ciani di Birra dell'Eremo

Tornano le interviste su Diario Birroso e stavolta danno nuovamente voce ad un birraio: Enrico Ciani di Birra dell'Eremo!

Del birrificio di Capodacqua di Assisi vi avevo parlato in occasione del mio weekend in Umbria. Vi raccontai della creatura di Enrico e Geltrude Salvatore Franchi nato nel 2012 ed oggi una solidissima realtà nazionale. In questa occasione invece vi ho descritto l'incontro con la loro Terra...
Oggi lascio la parola ad Enrico che con grandissimo entusiasmo ha risposto alle mie curiosità.
Bando alla ciance, ecco cosa ci siamo detti!
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Credits: Pagina FB Ufficiale

Ciao Enrico, benvenuto su Diario Birroso. Raccontaci della tua formazione prima di diventare il birraio di Birra dell'Eremo e quando è scoccato l'amore per la birra artigianale.
La mia formazione ha inizio all’università. Gli esami di tecnologia alimentare, durante i corsi Scienze Agrarie ed Ambientali prima e Biotecnologie Agrarie ed Ambientali dopo, mi hanno affascinato e appassionato particolarmente ed una buona parte dell’esame era dedicato alle tecnologie birrarie. Grazie a ciò ho iniziato a produrre in casa delle mie birre rimanendo folgorato da questo fantastico mondo. Inoltre durante la laurea magistrale ho avuto la fortuna di fare il tirocinio presso il CERB (Centro Eccellenze e Ricerca sulla Birra) dove ho conosciuto dei ragazzi molto preparati con cui ho condiviso la mia stessa passione ed è stato proprio in quel momento che ho capito che avrei voluto fare quello nella vita.

mercoledì 2 novembre 2016

Birrificio del Doge - Vienna Lager

Debutto sul blog per il Birrificio del Doge, interessante realtà veneta che sta riscuotendo un successo meritato. Protagonista di questo esordio la loro Vienna Lager!

Il mio primo incontro con il Birrificio del Doge è avvenuto lo scorso ottobre ad EurHop, dove assaggiai due deliziose creazioni, la Marzen direttamente dalla botticella e la Vienna Lager.
Non avevo mai provato le loro birre in bottiglia ma grazie ad Iperdrink, sono riuscito finalmente ad averle fra le mani.
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Il Birrificio del Doge nasce nel 2008 ad opera dei fratelli Giuman e del birraio Federico Casarin che a Zero Branco, in provincia di Treviso decidono di trasformare il loro hobby in un vero e proprio lavoro! In un panorama in cui la maggioranza dei birrifici si specializza su birre ad alta fermentazione, i ragazzi del Doge decidono di ritagliarsi uno spazio nel firmamento brassicolo italiano puntando molto sulle basse fermentazioni di stampo teutonico.
Attualmente fanno parte della linea anche la Rauch Me Baby (una rauchbier), la Dunkel, la Blanche, l'American Pale Ale, la Strong Ale, la Pale Ale e la Weizen.

martedì 1 novembre 2016

Westmalle Tripel (per la rubrica StagioniAMO)

Tornano gli abbinamenti cibo-birra di StagioniAMO! Stavolta vi parlo di una vera e propria icona della birra: la Westmalle Tripel!

Marzia di Coffee&Mattarello ci ha deliziato con una torta salata di porri e crema di ceci!
Scoprite ingredienti e metodo di preparazione a questo indirizzo che nel frattempo prendo la birra e preparo il bicchiere...


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BIRRIFICIO: Brouwerij Westmalle
BIRRA: Tripel
STILE: Tripel
GRADO ALCOLICO: 9,5 % alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 10°-12°
RANGE PREZZO: 2.80 € - 3.50 €