Collaborazione a sei mani fra tre dei principali attori della scena craft moderna europea! La Horizon Tokyo Black è un mostro creato dai norvegesi di Nøgne Ø in collaborazione con Mikkeller e BrewDog!
In principio c'erano la Dark Horizon di Nøgne Ø, la Black di Mikkeller e la Tokyo* di BrewDog, mostri neri che hanno contribuito a fare le fortune dei rispettivi birrifici. Imperial Stout poderose, alcoliche, molto costose e di difficile reperibilità; tutte caratteristiche che hanno molto appeal nel mondo parallelo dei raters e dei geeks, sopratutto scandinavi.Diario Birroso |
Nel 2010 l'ex birraio di Nøgne, Kjetil Jikiun, insieme a Mikkel Borg Bjergsø di Mikkeller fanno visita al birrificio scozzese BrewDog. L'idea è quella di produrre una birra che fondesse i tra mostri neri e ne creasse uno ancora più temibile e complesso. Nascono così tre versioni di questa unione. Oltre alla versione oggetto del mio articolo, esistono la versione BrewDog, Black Tokyo* Horizon di 17,2°; e quella Mikkeller di 16° chiamata Black Tokyo Horizon e brassata presso gli impianti di Lervig. Tutte le versioni sono in vendita (a prezzi elevati) corredate da eleganti astucci di cartone. Se le versioni di Mikkeller e BrewDog sono piuttosto semplici da trovare ancora in giro, quella prodotta da Nøgne Ø ha una reperibilità più scarsa, ma non è certamente impossibile averne un esemplare.
Dopo anni di cantina ho deciso di tirare il collo alla mia bottiglia che differisce rispetto alle altre oltre che per gli elementi descritti prima anche per il formato, che in questo caso è di 25 cl. Anche l'astuccio è diverso e sul retro è riportata un pò la storia della nascita di questa birra con tanto di firma di Kjetil Jikiun. Inutile negarlo, la potenza del packaging colpisce anche me che non sono mai stato uno che acquista una birra per l'etichetta o per la parte estetica.
Basta parole e andiamo a vedere di che si tratta, se tanto mistero e hype sono ripagati dalla bevuta.
Chiaramente nera e tenebrosa, come la notte invernale in cui si dice sia stata creata, forma pochissima schiuma grossolana, di colore marroncino e di scarsa persistenza. Una sorta di orpello, resta ai margini dei lati del bicchiere. Intensità olfattiva elevata. Complessa ed avvolgente mostra note di malto tostato, caffè espresso, rum, torba. La birra va bevuta a temperatura di cantina e man mano amplia il suo ventaglio aromatico. Tabacco, cioccolato fondente e carrube.
Dopo un breve accenno di melassa e zucchero bruciato, ripropone quanto avvertito al naso con prepotenza. Tantissimo caffè e orzo tostato, poche bollicine e consistenza viscosa e corpo pieno. L'alcol è decisamente presente e si avverte sia con eleganti sentori che rimandano al rum, sia per un leggero pizzicore ai lati della lingua, non propriamente gradevole per il mio gusto.
Una birra che va sorseggiata con calma. Per quanto il clima di maggio qui ancora non abbia mostrato segni di primavera, dubito fortemente che la notte in cui l'ho stappata io fosse fredda come quella scozzese in cui venne alla luce. Produzione sicuramente di livello e che merita un assaggio. 25 cl sono stati per me sufficienti per una birra non semplice da bere. Su Untappd l'ho valutata 4,5 tappi. Generalmente in casi come questo tendo a riportare il giudizio sul blog arrotondando per eccesso. In questo caso, complice anche l'elevato prezzo ho deciso di arrotondarlo per difetto.
Cheers!
GIUDIZIO PERSONALE
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