Dimenticati i colpi di coda dell'inverno, sole e temperature elevate iniziano ad attanagliare le nostre città. Ecco allora una carrellata di birre per combattere i primi caldi!
Mentre il mondo industriale prepara l'arsenale delle bevande dissetanti per l'arrivo della torrida stagione, anche il mondo della birra artigianale sa come proporre al consumatore prodotti rinfrescanti e di carattere, utilissimi quando la colonnina del mercurio sale a dismisura.
Vi avevo già dato qualche dritta lo scorso anno in questo articolo, quindi stavolta vorrei ampliare il ventaglio delle scelte andando a pescare qualche stile in ascesa nell'ultimo periodo.
La prima categoria di birre che mi sento di consigliarvi per combattere caldo ed arsura è quella delle ormai diffusissime fruit IPA! Attenzione: non si tratta di un vero e proprio stile, anche se alcuni le fanno rientrare nell'ampio alveo delle fruit beer! Come si intuisce facilmente dal nome sono delle IPA a cui viene aggiunta della frutta! Quindi la base di partenze è una birra che ha forti connatazioni fruttate, di frutta esotica ad esempio, con un buon apporto di amaro, alla quale viene aggiunta vera e propria frutta che richiama i sentori dati dai luppoli utilizzati. Non posso che partire citando una delle pietre angolari di questo non-stile, la Grapefruit Sculpin di Ballast Point, ossia la versione succosa della meravigliosa Sculpin del birrificio recentemente passato a Constellation Brands.
Ma se torniamo in Europa e ci dirigiamo in Svezia, troviamo il microbirrificio Brewski che propone
Credits |
Lasciando da parte le derive modaiole appena descritte torniamo ad un grande classico: le birre di frumento. Se in Germania si combatte il caldo a suon di weizen, negli Stati Uniti le wheat ale sono birre molto apprezzate e diffuse. Ho recentemente incrociato la Oberon del birrificio del Michigan Bell's; vero e
proprio esempio di questo stile. Anche il Belgio dice la sua in tema di birre al frumento, mi piace citare la VI Wheat della Brasserie de Jandrain-Jandrenouille che ho ritrovato di recente e che mi ha rifocillato dopo una lunga giornata di lavoro. Inghilterra (Thornbridge) ed Olanda (Brouwerij ’t IJ) si sono unite per realizzare l'American Wheat Ale, ottima interpretazione di questo stile americano.
Oberon - Bell's |
Una buona blond ale può salvarti la pelle dopo una giornata a girare sotto al sole rovente. Allora ci dirigiamo a Notaresco dove troviamo la 4punto7 di Opperbacco, una birra che bevo sempre con molto piacere, dalla capacità dissetante elevatissima. Di Moor con le sue Nor'Hop e So'Hop vi ho parlato in questo articolo, andate alla ricerca perchè è giunto il momento per stapparle!
Chiudiamo il cerchio con una tipologia di birre che negli ultimi anni hanno vissuto una notevole fame sopratutto nel mondo craft americano. Mi riferisco al mistico mondo delle sour ales, birre prodotte utilizzando lieviti selvaggi o che prevedono passaggi in botti, che hanno come peculiarità una più o meno spiccata vena acida, come suggerito dal nome stesso. Seppur diffusissime, trovarne di buona fattura non è un compito semplice; e inoltre i prezzi sono decisamente impegnativi. Ma ogni tanto bisogna coccolarsi e regalarsi qualche bottiglia degna di nota. Se cercate bene non avrete difficoltà a portarvi a casa una Jolly Pumpkin, grandissimo birrificio che ha fatto delle birre passate in botti una vera e propria ragione di vita. Bam Biere, Bam Noire e Calabaza Blanca sono da provare ad occhi chiusi. In Italia regna sovrano Loverbeer con le sue produzioni che fanno incetta di estimatori dentro e fuori i confini nazionali.
La carrellata termina qui, non è certamente esaustiva ma vi darà sicuramente una mano in fase di scelta in queste calde serate di maggio. Giugno e l'afa sono ormai alle porte, le previsioni meteo iniziano a coniare temibili nomi per le varie perturbazioni portate dall'anticiclone africano! Noi non dobbiamo far altro che riempire il frigo ed accendere il condizionatore!
Cheers!
(immagini tratte dal web)
Nessun commento:
Posta un commento